Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘Fabrizio De André’

Ci sono boe di posizionamento tali che, quando scompaiono dal tuo orizzonte, ti senti disorientato.

Questo per me la perdita di Leonard Cohen, un Poeta in musica. Non è un caso che questo blog porti, come bonheur di viaggio, un suo verso/monito: “In ogni cosa c’è un’incrinatura. Lì entra la luce.

Solo di un mese fa l’uscita del suo ultimo lavoro, “You want it darker“, un poema su Dio e la morte. Quasi una preveggenza, ora un album testamento. Con la voce che si fa scura nel dire “I’m ready, my Lord“, “Sono pronto, mio Signore“.

Un Poeta Leonard Cohen, prima che cantautore dalla voce baritonale di ruvido velluto. Canzoni celebri, da “Suzanne” ripresa anche da Fabrizio De André ad “Hallelujah” ballata tra le più famose al mondo. Sofisticato in “I’m Your man“, visionario in “The Future“.

Sempre elegante, delicato, spirituale, malinconico, a tratti struggente. La voce roca e ipnotica. Capace di creare atmosfere magiche, raccontando in poesia i turbamenti dell’uomo.

Quella Poesia che in Cohen è comunque antecedente la musica, diventando compagna e metodo: “Vorrei dire tutto ciò che c’è da dire in una sola parola. Odio quanto possa succedere tra l’inizio e la fine di una frase.

Tra i suoi desideri, “Vivere, amare, leggere libri di nobili princìpi e ideali e fingere di uscirne diverso.” Non così lontano dal “poeta-fingitore” di Pessoa.

Una sua raccolta poetica porta un titolo che è la sua eredità per questo pianeta, “Le spezie della terra“.

Grazie per la tua Poesia, Leonard Cohen. E per il modo in cui la recitavi al mondo. Facendocene dono.

Hallelujah a te.

Pubblicità

Read Full Post »

Quali miracoli artistici possono nascere dallo iato tra voci poetiche alte.

Cento anni fa vedeva la luce “Antologia di Spoon River” del poeta americano Edgar Lee Masters. La prima traduzione italiana, nel 1943, fu ad opera di Fernanda Pivano che conobbe il libro da ragazza grazie a Cesare Pavese. La scrittrice definì quel libro come “un colpo di fulmine“: «L’aprii proprio alla metà, e trovai una poesia che finiva così: “mentre la baciavo con l’anima sulle labbra, l’anima d’improvviso mi fuggì”. Chissà perché questi versi mi mozzarono il fiato: è così difficile spiegare le reazioni degli adolescenti». Per quella traduzione però la Pivano finì in carcere: “Era superproibito quel libro in Italia. Parlava della pace, contro la guerra, contro il capitalismo, contro in generale tutta la carica del convenzionalismo.

Ma l’Antologia ebbe successo anche in Italia. E viene letta, tra gli altri, da un giovane Fabrizio De André che  nel 1971 rielabora alcuni testi e li musica nell’album “Non al denaro non all’amore né al cielo. Le note di copertina saranno di Fernanda Pivano:  «Fabrizio ha fatto un lavoro straordinario. Sia Masters che Fabrizio sono due grandi poeti, tutti e due pacifisti, tutti e due anarchici libertari, tutti e due evocatori di quelli che sono stati i nostri sogni. Poi Fabrizio sarà sempre attuale, è un poeta di una tale levatura che scavalca i secoli.»

La prima canzone, Dormono sulla collina, è anche l’introduzione di Masters alla sua “Antologia”.  Con i “dormienti” Elmer, Herman, Bert, Tom, Charley, Ella, Kate, Maggie, Edith, Lizzie, Jones a guardarci, raccontando dalla collina la loro storia. Nostra memoria.

Read Full Post »

Il 19 settembre 1996 usciva un album che avrebbe fatto parlare a lungo di sé. Per le tematiche affrontate, per le lingue usate, per la ricerca sonora che si apriva a rotte mediterraneo-balcaniche e sudamericane.

Talmente avanti allora da poterlo comprendere appieno, e ancora non del tutto, solo ora. A vent’anni di distanza.

E così Fabrizio De André sceglie il racconto delle “anime salve”, gli “spiriti solitari” liberi per scelta, facendo un elogio della solitudine: “quando si può rimanere soli con se stessi, io credo che si riesca ad avere più facilmente contatto con il circostante, e il circostante non è fatto soltanto di nostri simili, direi che è fatto di tutto l’universo: dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle. E ci si riesce ad accordare meglio con questo circostante, si riesce a pensare meglio ai propri problemi, credo addirittura che si riescano a trovare anche delle migliori soluzioni, e, siccome siamo simili ai nostri simili credo che si possano trovare soluzioni anche per gli altri.

E così Faber ci regala ritmi e storie, costringendoci a “guardare” intorno, a respirare il mondo. Tutto: dalla transessuale brasiliana Fernandinho che diventa un’autentica Prinçesa correndo “all’incanto dei desideri“, al popolo Rom Khorakhané con il loro culto di assoluta libertà che li fa “essere vento“. Con le donne e i loro voli, come Nina sull’altalena o come una colomba, Â cúmba, la ragazza che lascia il nido per sposarsi. Un atto d’amore per le minoranze, una Smisurata preghiera per invocare la salvezza di chi sta al margine “col suo marchio speciale di speciale disperazione“. Quelli al confine, che “dopo tanto sbandare è appena giusto che Fortuna li aiuti come una svista, come un’anomalia, come una distrazione, come un dovere“.

Possiamo non pensare Fabrizio De André un Poeta?

Read Full Post »

cristianodeandre-e1403807152340

Il titolo del Tour Live 2014 è già poesia pura, un endecasillabo per indirizzo di un luogo privilegiato: Via Dell’Amore Vicendevole.

Anche se nel backstage, facendoglielo notare, ammette di non essersene accorto. E di averlo scelto perché così comincia “Invisibili”, il brano che a Sanremo gli è valso il Premio della Critica “Mia Martini” e il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo. E anche perché in quel luogo immaginario c’è la voglia di condividere le emozioni col pubblico che lo segue.

E le emozioni prendono forma appena la chitarra di Cristiano De André comincia a parlare e la sua voce a suonare, con la magia di certe ottave a rendersi manifesta.

E si dimentica  persino, se non fosse per una ostinata e testarda somiglianza, che lui è emanazione del mitico Faber. Tale è il suo talento. Nella denuncia di questo storico tempo (“Non la senti questa decadenza? Questo/odore di basso impero?“), come nella speranza ancora possibile (“Il cielo è vuoto perché aspetta il seme/Dei nostri sogni e di quello che faremo“).

Canzoni immediate, melodie sfumate, parole che rimangono impresse, “Come in cielo così in guerra“.

Read Full Post »

figurine

Il Grillo nazionale prima delle elezioni, per inneggiare anzi tempo alla vittoria, aveva scomodato addirittura Enrico Berlinguer e il suo famoso discorso sulla “questione morale”.

Dopo le elezioni, per giustificare senza farlo la sconfitta, evoca niente meno che Fabrizio De André e la sua “Canzone Di Maggio”.

Perché affidarsi semplicisticamente a citazioni alte e altre invece di riflettere sulla dispersione di un notevole potenziale elettorale?

Perché continuare a collezionare figurine, pensando così di evitare figuracce?

Read Full Post »

Fabrizio-De-Andre

…pensavo è bello che dove finiscono le mie dita / debba in qualche modo incominciare una chitarra.” – Fabrizio De André (18 febbraio 1940 – 11 gennaio 1999).

Quanto ci manca Faber…

Perché certe bussole diventano punti cardinali. Specie se fuori c’è buriana…

E perché certe chitarre restano silenziose. Non trovando, a continuarle, dita preziose…

Read Full Post »

Foto di William Willinghton

Foto di William Willinghton

Ascoltatemi, voi che vivete nei sensi  

e pensate soltanto attraverso i sensi,

l’immortalità non è un dono,  

l’immortalità è una conquista; 

e solo coloro che lottano allo stremo 

la possederanno”.

L’ateo del villaggio, da “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters.

Spoon River l’ho letto da ragazzo, avrò avuto 18 anni. Mi era piaciuto, e non so perché mi fosse piaciuto, forse perché in questi personaggi si trovava qualcosa di me. Poi mi è capitato di rileggerlo, due anni fa, e mi sono reso conto che non era invecchiato per niente. Soprattutto mi ha colpito un fatto: nella vita, si è costretti alla competizione, magari si è costretti a pensare il falso o a non essere sinceri, nella morte, invece, i personaggi di Spoon River si esprimono con estrema sincerità, perché non hanno più da aspettarsi niente, non hanno più niente da pensare. Così parlano come da vivi non sono mai stati capaci di fare“.

Fabrizio De André intervistato dalla poetessa Fernanda Pivano (1971).

Read Full Post »

don Gallo

Da poco ho parlato di lui in classe. Associandolo a Fabrizio De André, di cui era amico, e Umberto Saba, il poeta triestino che degli ultimi amava scrivere.

Come Don Andrea Gallo, che era diventato il “prete degli ultimi”, il “sacerdote di frontiera”, il “prete di strada”, per le sue battaglie a favore degli emarginati.

Mi piace ricordarlo con la poesia di Saba “Città vecchia”, ovvero Trieste. Ma potrebbe essere la Genova di Don Gallo, la Genova dei vicoli degli ultimi, quella parte di città a cui lui è sempre stato particolarmente legato. Insegnandoci a guardare i “diversi” in modo diverso.

Spesso, per ritornare alla mia casa

prendo un’oscura via di città vecchia.
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
qualche fanale, e affollata è la strada.
 
Qui tra la gente che viene che va
dall’osteria alla casa o al lupanare,
dove son merci ed uomini il detrito
di un gran porto di mare,
io ritrovo, passando, l’infinito
nell’umiltà.
 
Qui prostituta e marinaio, il vecchio
che bestemmia, la femmina che bega,
il dragone che siede alla bottega
del friggitore,
la tumultuante giovane impazzita
d’amore,
sono tutte creature della vita
e del dolore;
s’agita in esse, come in me, il Signore.
 
Qui degli umili sento in compagnia
il mio pensiero farsi
più puro dove più turpe è la via.

Read Full Post »

25aprile

E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.

Fabrizio De André

Read Full Post »

Primavera non bussa, lei entra sicura,

come il fumo lei penetra in ogni fessura;

ha le labbra di carne, i capelli di grano.

Che paura, che voglia che ti prenda per mano;

che paura, che voglia che ti porti lontano.

Fabrizio De André, da “Un chimico”.

Read Full Post »

« Newer Posts - Older Posts »