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Posts Tagged ‘energia’

Disegno dell’illustratore vietnamita Bao Pham

Il nuovo singolo di Jovanotti, “La Primavera”, a detta dello stesso autore “esce quando inizia l’inverno, come un’affermazione, una dichiarazione di intenti. È la stagione in cui la natura fiorisce di nuovo, ma non una natura addomesticata. Questa primavera è selvatica, ha una tensione dentro, una forza sovrannaturale, qualcosa che per me resta un mistero“.

Classico synth pop anni ’80, è niente meno che un omaggio al grande Franco Battiato. “Ho pensato a Franco, con me lì c’era Pinaxa, il suo storico collaboratore, e gli ho detto provo a cantarla pensando di essere con Battiato. Insegnami, facciamogli un omaggio velato, un fiore per lui.” E “primavera” è stata:

Se potessi fare quello che fa aprile con i giorni freddi

Ti farei volare come un aeroplano sopra i continenti

Aprirei i polmoni a tutte le emozioni che mi fai provare

Siamo due canzoni dentro un DJ set sovrannaturale

La primavera“.

E allora “che sia primavera”, il miglior augurio che possiamo farci. L’un l’altro.

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“Earth Hour” alle 20.30 del 30 marzo. Un’ora di buio su tutta la Terra per salvaguardarla.

In tutto il globo milioni di persone spegneranno le luci per partecipare a una sorta di onda planetaria. Un’azione concreta per risparmiare energia e contribuire a diminuire emissioni e inquinamento luminoso. Salvando la biodiversità.

E il nostro pianeta tornerà, per un battere di ciglia, a veleggiare azzurro tra le stelle.

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Risultati immagini per vischio natalizio
Buon Anno a tutti i viaggiatori di espress451. Auguri per un 2017 di benessere, gioia, energia!

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nanas

Hanno ormai quarant’anni queste ragazzone colorate, le Nana.

Eppure continuano, forme tonde e colori sgargianti, a rimandare al mondo dell’infanzia. Quello che la loro artista, Niki de Saint Phalle, forse la scultrice più importante del Novecento, voleva esorcizzare per dimenticare l’incesto subito da ragazzina.

La Nana è donna, gioiosa, trionfale, mai succube dell’uomo. E senza alcuna paura.

Proprio come Niki che, attraverso l’arte, trovò la via del riscatto e del successo. Anche grazie all’artista svizzero Jean Tinguely, da lei chiamato “mio amore, mio compagno, mio rivale“. E proprio in questa dichiarazione-contraddizione si rivela il suo fuoco sacro, quello che la fece definire proprio da Jean “una calamità naturale. Niki ha un’energia colossale e sa come usarla.

E le Nana, ancora oggi, sono in giro per il mondo a dimostrare quella sua fantasmagorica energia.

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Decorazioni-con-i-sassi (1)

I sassi li raccolgo da sempre. Mi danno l’energia dei luoghi, con l’illusione di poterla conservare.

Ciò che però proprio non sopporto sono gli stessi nelle scarpe.

Per un atavico spirito di sacrificio per un po’ sopporto, anche perché toglierli comprende un’altra quota di fastidio.

Ma ci sono giornate in cui il loro impiccio nelle scarpe supera la soglia di tolleranza. E allora bisogna eliminarli. Con cauta celerità ma convinta fermezza. Accogliendo infine a piedi liberi la finale e catartica soddisfazione.

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Vero tormentone estivo, per i passaggi reiterati nelle radio.

Mi è piaciuta l’idea di un’estate indossata, per un pieno di energia.

Al fine di introdurci, senza troppo malinconie, in settembre.

Facendocelo immaginare con nuove opportunità.

Forse addirittura autentiche felicità.

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albicocche

Sarà che la forma tonda è atavicamente coccolosa.

Sarà che il colore arancione è fonte di energia.

Sarà che il sapore zuccherino ci gratifica a prescindere.

Sarà quel che sarà, ma le albicocche sono delle vere chicche estive.

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vischio

Auguri speciali per un 2014 di Prosperità e Buona Energia!

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Quando la primavera è alle porte spesso ci si ritrova stanchi e con scarsa vitalità, come se il “peso del cappotto invernale” avesse svolto in modo troppo serio il proprio dovere. Allora c’è bisogno di energia, e il suo colore non può che essere quello giallo, che rimanda alla luce e alla forza.

E’ tempo insomma di uno zabajone, quella dolce e spumosa crema a base di uova, zucchero e vino liquoroso. Tra l’altro la sua preparazione è alquanto veloce, e gli occhi possono godere di una tavolozza di colori che dal giallo senape dei tuorli vira, con l’inserzione dello zucchero, al giallo limone, per diventare poi giallo pergamena con l’aggiunta del liquore marsala. A questo punto il composto aspetta il passaggio a bagnomaria e poi si aprono le spumose danze per le papille gustative…

Lentamente ma inesorabilmente si sente rifluire l’energia interna, come se quel “giallo” avesse colorato di forza le nostre interne pareti.

Curiose e varie le origini di quel nome. Dal Capitano Giovanni Baglioni, detto “Zvàn Bajòun”, che nel ‘500 a corto di viveri mandò i suoi soldati a cercarne, e questi tornarono con uova, vino e zucchero, dal cui miscuglio nacque la crema che prese il suo nome “zambajoun”, poi zabajone e infine zabaione. Oppure da Giovanni de Baylon, patrono dei pasticceri torinesi, che lo inventò a Torino nel XVI secolo e che lo utilizzava come ricostituente per chi accusava debolezza. Per un’altra versione la crema è di Venezia dove nel XVII secolo si preparava una bevanda proveniente dalla Dalmazia, aromatizzata col vino dolce di Cipro e detta “zabaja”.

Qualunque sia la nascita dello zabajone, già a pronunciarlo ne sentiamo la vellutata e corroborante golosità.

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Robert Doisneau, Les jardins du Champ de Mars (1944)

Che questa contagiosa energia infantile sproni il 2012 di tutti noi per un cammino costruttivo come quello della Tour Eiffel.

Forte nella sua solidità. Bella nella sua leggerezza. Semplice nella sua originalità.

Proprio come i bambini di Doisneau.

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