Chi aveva allora, il 31 agosto 1997, più di quindici anni anni ricorda lo choc della notizia, tra incredulità e sconforto. La principessa del Galles, Lady Diana Spencer, era rimasta vittima a Parigi di un incidente automobilistico.
Scene collettive di cordoglio, il mondo intero a piangerla, la monarchia inglese “costretta” ad omaggiare la sua componente più ribelle. La Principessa del popolo, Regina di cuori, Rosa d’Inghilterra, A candle in the wind.
Sorriso timido, a volte malinconico, spesso radioso. Empatica, iconica, anticonformista, ma anche fragile, insicura, istintiva, Lady Diana ha reinventato la monarchia, rendendo obsoleto il freddo protocollo. L’incapacità a sottostare tacitamente alle regole di palazzo, la dedizione alle cause umanitarie, gli slanci affettuosi verso i figli, l’hanno posta a contatto di cuore col popolo. E proprio William ed Harry sono oggi la migliore testimonianza della sua essenza.
Come cantava Elton John, “Una candela nel vento, / che non si è mai spenta nel tramonto”.