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Posts Tagged ‘Dublino’

central park musso

Cosa fareste se, svegliandovi una mattina, vi ritrovaste su una panchina in un luogo sconosciuto, col polso ammanettato ad un’altra persona, ancora addormentata, mai vista prima? Comincereste a cercare di mettere a fuoco le coordinate spazio-temporali, poi quelle cinestesiche e mnemoniche. E, svegliando l’altro, anch’egli all’oscuro di tutto, cerchereste di capire, riposizionando via via le tessere di un puzzle sempre più oscuro, in cui ogni nuovo dettaglio sembra, dopo poco, perdere la collocazione assegnata.

Così i due protagonisti del libro “Central Park” di Guillaume Musso, una poliziotta di Parigi e un musicista di Dublino, sono costretti, con i pochi indizi che hanno su di sé, a far luce sul loro “caso”. Indagando. E rimanendo, ad ogni scoperta, increduli e spiazzati. Dovendo così ricominciare ogni volta daccapo. Con l’inquietudine che aumenta. In loro e nel lettore.

Il finale non è solo inaspettato, ma sconvolgente. Nel senso letterale del termine: mettere sottosopra quanto prima si era acquisito.

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“Tutto per amore”

“Tutto per amore” di Catherine Dunne (2011 – Guanda)

 “La regina sulla scacchiera è l’unico indizio che ha. Qualcosa ha fatto vacillare Julia, l’ha fatta sentire fuori posto nella sua stessa vita“.

Da quest’unico elemento parte la ricerca di William, un cammino non solo geografico, da Dublino all’India, ma del cuore, cercando gli indizi che Julia, la donna che ama profondamente, ha disseminato per essere ritrovata. Da lui.

Julia una mattina lascia tutto, casa-figlia-compagno, con una fuga pianificata nei dettagli. Eppure è una donna brillante, un medico scrupoloso, e soprattutto ama William, che il destino le ha fatto incontrare non più giovane. Con quella pienezza che solo gli amori tardivi regalano (“William aveva la sensazione di conoscerla da tutta la vita, di aver passato la vita a prepararsi a conoscerla“).

William nella ricerca di lei, per non vacillare, si “appoggia” al loro tempo trascorso insieme, più che mai attuale con le frasi di Julia (“E’ bello svegliarsi vicino a te“) e la sua presenza (“In lei tutto sapeva di sole e calore“). E allora cosa è successo? Cos’è che William non ha colto di Julia? Perché questa fuga?

Nelle pagine in cui è Julia a raccontare la propria fuga sappiamo da subito che William è il suo pensiero costante, e fuggire da quell’uomo (“il mio spiegazzato angelo“) con cui stava vivendo un tempo dorato le costa moltissimo. Però…

Una scrittura e una trama che fanno trattenere il respiro al lettore, facendolo immedesimare in quell’ “insieme” che sono William e Julia: “Insieme. Era una bella parola, rotonda, solida, confortante“.

                                                                                                                                                                                                                                                  

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