“Di che si tratta? Guardi, disse lui, non è proprio un cocktail e neanche un longdrink, diciamo che è una via di mezzo, è una cosa di mia invenzione, si chiama ‘Janelas Verdes Dream’. Il nome è proprio ben trovato, dissi io, quali sono gli ingredienti? Guardi, caro amico, disse confidenzialmente il Barman del Museo di Arte Antica, in genere non è mia abitudine rivelare gli ingredienti della mia cucina, è un segreto professionale, ma lei è straniero e glieli dico, sono tre quarti di vodka, un quarto di succo di limone e un cucchiaio di sciroppo di menta piperita, si mette il tutto nello shaker con tre cubetti di ghiaccio, si agita fino a farsi dolere il braccio e prima di servire si toglie il ghiaccio, la vodka e il succo di limone legano perfettamente, e lo sciroppo di menta piperita, oltre a dargli il profumo, gli dà quel colore verde che è necessario per via del nome, non so se mi capisce: verde, ‘Janelas Verdes’, è fondamentale. Bene, dissi io, mi sa che voglio proprio provarlo il ‘Janelas Verdes Dream’, mi ha proprio stuzzicato.“
Antonio Tabucchi, da “Requiem”.
Ps: forse è per questo che tanto amo la scrittura di Tabucchi, perché ha la capacità rara di prestidigitare la tua immaginazione di lettore fino a materializzare di fronte a tuoi occhi l’oggetto di cui sta raccontando. A quel punto anche il gusto di un drink ti scende dentro reale, con la sua frescura verde. Grazie, Antonio.