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Posts Tagged ‘Donal Trump’

Preoccupante e avvilente iniziare il nuovo anno con cronache di guerra.

Il Presidente americano Donald Trump il 3 gennaio ordina un attacco mirato tramite un drone sull’aeroporto di Baghdad per uccidere il generale iraniano Qassem Soleimani, capo dal 1998 della “Brigata Santa”, l’unità delle Guardie della Rivoluzione responsabile per la diffusione dell’ideologia khomeinista fuori dalla Repubblica Islamica. Un atto di guerra unilaterale.

A sua volta l’Iran stamane passa alla controffensiva con l’operazione “Soleimani Martire”, lanciando una pioggia di missili contro due basi Usa in Iraq. Secondo fonti irachene il bilancio è di almeno 80 vittime.

Un’escalation che suscita ansia nelle cancellerie di mezzo mondo. Ma che non prende la strada di una comune risoluzione. O almeno di una presa di posizione.

L’Europa sembra scegliere, obtorto collo, il silenzio. Suscitando inquietudine e dando la misura di quanto sia in declino il suo potere decisionale.

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Weekend di “ponti” quello appena trascorso.

Ponti tragici che non sono visivamente più, ponti politici drammaticamente inesistenti, e ponti resi inaspettatamente possibili al punto da divenire storici.

Venerdì mattina in sei secondi la demolizione controllata dei resti del ponte Morandi. E in quel polveroso sbriciolarsi era presente la memoria della tragedia e l’amara simbologia di un intero Paese.

Sabato la conclusione, chissà se davvero catartica, dello sbarco forzato a Lampedusa della nave Ong “Sea Watch” e dei suoi migranti, con arresto della capitana. La politica nazionale e internazionale del tutto assente, come se porti e ponti fossero questioni in cui le persone non rientrano affatto. La soluzione non sarà né facile né scontata, perché diverse norme e disposizioni sono state violate ma il soccorso in mare resta legge antica e primaria.

Domenica il colpo di teatro di un comunicatore abile. Il Presidente americano Donald Trump attraverso un tweet, come tra amici che si incontrano per una pizza, invita il Presidente nord coreano a dirsi ciao, stringendosi la mano, nientepopodimeno che sul confine tra Corea del Sud e Corea del Nord. Kim Jong Un accetta ed è Storia. Quella passeggiata minima e lunghissima è stato un ponte gettato tra due sponde distanti e divergenti. Ma non così lontane.

Un buon segno. Di cui il mondo intero ha fame.

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Non si tratta più di slogan.

Non si tratta più di post-verità.

Non si tratta più di possibilità.

Il Presidente Donald Trump sta facendo Trump. Per davvero. Quanto aveva annunciato in campagna elettorale sta accadendo. Stop Obama-care. Go on al muro anti-latinos. Stop libero commercio. Go on al protezionismo. Stop immigration. Go on America first.

Sembrava impossibile. E’.

Può stupire che un politico stia facendo quanto aveva promesso. Perché accade raramente.

Ma stupisce di più non avere ancora compreso che il tycoon repubblicano è stato votato da chi voleva quanto Trump da Presidente sta attuando.

E’ questo l’aspetto più inquietante: una buona parte di popolo americano vuole ciò.

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