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Posts Tagged ‘decadenza’

albertazzi lezioni-americane-def

Poche sere fa ho assistito ad una lezione-spettacolo teatrale in cui Giorgio Albertazzi, dall’alto dei suoi novant’anni, ha tenuto la scena in modo non solo sublime ma anche “leggero”, di quella leggerezza su cui tramava il testo. E se la struttura era data dalle “Lezioni americane” di Calvino, la resa finale portava l’attorialità del Maestro Albertazzi.

Ha insistito sul concetto, a me particolarmente caro, della “leggerezza”, che non è “superficialità”, anzi, per essere tale la leggerezza deve passare attraverso la pensosità, come diceva Calvino. E’ così che la malinconia è null’altro che tristezza che si è fatta leggera, come lo humour è il comico che si è reso leggero. Lo stesso sorriso è null’altro che riso divenuto lieve.

Ma è la neve di due poeti a rendere concreta la “leggerezza”: quella di Cavalcanti, citata da Calvino, è aria e va lieve, quella di Dante, sostenuta da Albertazzi, si posa sulla pietra per dimostrarci che è lieve e pesa. Perché l’autentica leggerezza non è piuma, che a terra è destinata a cadere, ma uccello che libra nell’aria.

Ps: nel giorno post-decadenza ho preferito ricordare che un mondo altro e alto ancora esiste e, come ha detto il Maestro concludendo la sua performance, se più persone lo crediamo possibile, tale mondo può vincere quello violento, rumoroso e volgare che ammorba il nostro tempo.

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bansky1

Il caro Bansky, artista di fama “stradale”, di cui potete ammirare sopra un famoso murale, mi porge il “la” per una riflessione.

In questo Paese siamo ormai talmente assuefatti al “peggio pubblico” da non volerlo quasi più vedere.

Per dimenticare. Per non doversene vergognare.

Così, nascondiamo la polvere sotto il tappeto.

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RobertoInnocenti1

Dopo gli ultimi eventi, da Berlusconi con una pena da scontare ma ancora libero a Cancellieri con qualcosa da cancellare ma ancora in carica, ci siamo convinti che in Italia la legge è sì uguale per tutti, ma per qualcuno un po’ di più.

In tutto questo bailamme qualcuno si vuole ricordare di noi italiani che ora non ne possiamo proprio più e siamo in coda per un biglietto di sola andata per qualsiasi Paese straniero?

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cinque stelle

Il nome, l’ho scritto più volte, in qualche modo ti destina.

Che il senatore (sob!) Vito Crimi (doppio sob!), del Movimento Cinque stelle, fosse già uso alla gaffe l’aveva denunciato più volte egli stesso coi suoi comportamenti e le sue uscite verbali.

Ma ora siamo alla maleducazione e all’insulto pesante. Da parte di un rappresentante delle istituzioni. Nei confronti di un avversario politico. Che si combatte sempre sul piano delle azioni/opinioni e mai della salute o dell’anagrafe. Però tant’è. Crimi il vizietto dell’offesa non lo perde, anzi.

Non finisce qui. Perché oltre che cafone dimostra anche di essere recidivo nella comprensione dei regolamenti (ma cosa ci fa ancora a Palazzo Madama?): era già stato ripreso e sanzionato per aver inviato un tweet durante una riunione della Giunta e ora bissa la sua fantastica impresa, facendolo addirittura durante la votazione per la decadenza da senatore del Cavaliere.

Ora, o è il miglior amico del Caimano, visto che il voto poteva essere inficiato per questa sua notevole trovata, o forse un cambio vocalico urge per definire meglio la sua appartenenza. Non politica, ma comportamentale.

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Epoca di decadenza? Forse. Troppi rumori senza più sonorità? Certamente.

E se per ricominciare fosse sufficiente “un poco di silenzio”, come ci suggerisce Ivano Fossati?

Forse, a quel punto, avremmo orecchie per i veri bisogni.

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