Ad un mese dal tragico crollo del ponte Morandi a Genova, prendo a prestito il pensiero di uno scrittore atipico e geniale quale Guido Ceronetti, appena scomparso, per riflettere sulla fragilità. Delle cose e del pensare. Come lui scriveva:
“Uscire dalla città, a piedi, è faticosissimo. T’investe la lava bollente del brutto, del rumore, strade sopra strade, tremendi ponti di ferro, treni, camion, Tir, corsie con sbarramenti, impraticabili autostrade, un vero teatro di guerra.”
E a Genova tanto è ancora tale. Fragile e mortale.