Le parole sono veicoli di comunicazione. Non sempre consapevole.
Il termine “crociera”, usato in modo allegro e decontestualizzato dal ministro degli Interni per descrivere il travagliato viaggio della nave Aquarius, porta inscritto il “crociare” marinaresco, l’incrocio appunto delle rotte. Ma ogni “incrocio” è dato dall’intersecarsi di linee, tali da formare una “croce”, il simbolo cristiano per antonomasia.
E così dalla “crociera” dei migranti si giunge in breve alla “crociata” dei politicanti.
Ps: curioso che nell’antichità la “crociata” avesse l’intento di forzare i blocchi dei porti orientali.