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Posts Tagged ‘cose perdute’

Già con la copertina si può giocare alle libere associazioni. Guardandola infatti pensi ad un oggetto familiare che però non riesci immediatamente ad individuare. Ma che senti far parte delle cose passate, alias perdute.

Cominci poi a sfogliare a caso questo libretto e inciampi nella “maglia di lana”, per le mamme di un tempo obbligatoria sempre (“Quello che tiene il freddo tiene anche il caldo“), nel “dentifricio”, non quello odierno di plastica indeformabile (“Il tubetto di una volta si schiacciava e lo arrotolavi come un tubetto di colore da pittore“), nel “lattaio”, figura ormai estinta (“Nel suo negozio uno andava con la bottiglia e acquistava il latte“), nella “siringa”, l’antenata della Pic indolor (“Erano di vetro, grosse, e l’ago era di ferro. Messe dentro un’apposita scatoletta venivano fatte bollire“).

Un viaggio in solaio la lettura di queste pagine di Francesco Guccini, che riesce a ricreare l’atmosfera di un tempo lontano, come in certe sue canzoni. E se per diverse di queste “perdute cose” ero troppo piccola per farle mie, qualche frammento di ricordo mi è riapparso. In particolare ho avuto la mia “madeleine” di fronte al racconto di giochi persi, quali “shangai e pulce”: “giochi da giornate piovose. Semplici bacchettine che stringevi fra le mani, li lasciavi cadere sul tavolo e dovevi riuscire a estrarli dal mucchio disordinato uno alla volta, senza che nessuno degli altri si muovesse di un micron. Pulce era un gioco da bambine, le quali oggi, da ex bambine, si illuminano ancora d’immenso al ricordo“. Così è successo a me, rivedendomi tra bastoncini e dischetti a divertirmi con poco in giornate di pioggia. Solo atmosferica.

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