Ogni tanto ripenso a questa celebre fotografia di Steve McCurry che fece il giro del mondo, raccontandoci un mondo, quello afghano, con maggior potenza di tanti reportage. Era il 1984 e la “Ragazza afghana”, la dodicenne orfana Sharbat Gula fotografata in un campo profughi di Peshawar, divenne un simbolo dei conflitti afghani.
Perché in quegli occhi verdi e bellissimi, ma ghiacciati, di quella ragazza-bambina c’era il racconto della caduta delle illusioni. Facendo immediatamente percepire, a noi che la guardavamo, non la tristezza ma la resa di quegli occhi. Con la dignità a rendere però sovrana quella ragazza.