
Da poche ore al Lingotto di Torino si è aperto il “Salone del Gusto e Terra Madre”, per la prima volta insieme, a dimostrazione che il cibo è territorio, cultura, gastronomia, società, natura. Slogan di questa edizione è “Cibi che cambiano il mondo”, un progetto ma anche un augurio nella volontà di preservare ambiente e salute di ciascuno attraverso l’elemento indispensabile alla vita.
“Mettere all’interno del Salone i prodotti di 100 Paesi del mondo segna un punto di partenza, per fare di questo appuntamento il più grande appuntamento del mondo della gastronomia e dell’alimentazione” ha detto Carlo Petrini, fondatore di Slow Food all’inaugurazione, in un Palaolimpico affollato di kimono, sombreri, tuniche, gilet in un linguaggio che racconta i colori e le specificità del mondo.
Stamane sono state raccontate (tra gli interpreti anche il Premio Nobel Dario Fo) queste parole: fame, biodiversità, educazione, acqua, rete, seme, energia, terra.
Riflettiamoci e ciascuna scelga la propria, difendendola nella quotidianità. Fino a farne un presidio.