Andarci, anche se per poche ore, è stata una pausa da un mondo che si fa via via più piccolo.
Ho “gustato” un mondo aperto, libero, conviviale.
E porto con me tre immagini, che hanno l’impronta del colore, dell’odore e del cuore.
Tratti somatici diversi che incrociano gli sguardi sorridendosi, in un riconoscimento di comune matrice, Terra Madre di tutti.
Una piazzetta con bancarelle di cibo di strada che nei suoi aromi profumati ti catapulta su altri meridiani.
La possibilità di dialogo che si fa naturalmente più empatica intorno ad un cibo condiviso.