Non ho scelto per caso questa immagine della Raffa nazionale. La scelta è stata affettuosa perché si tratta della copertina di un 45 giri per me speciale, regalo desiderato e arrivato in una dolce Epifania.
Bambina, con gli anni da contare su una sola mano, avevo il culto della Carrà, imitandone gli scatenati balletti incluse le mosse col caschetto Vergottini che tornava sempre a posto. Ma che musica maestro la cantavo con quella spensieratezza che, se sei fortunato, dura una manciata di anni o poco più. E Tuca Tuca, Chissà se va, Rumore, Tanti auguri seguirono la prima come perline di una mia personale e adorata collanina di felicità.
Ecco perché oggi, augurando buon compleanno a Raffaella, fatico a pensarla accanto ad un numero che è tanto, settanta. Perché per me lei continua ad essere “Maga Maghella”, che mi faceva sentire la vita, in poche note, facile e bella.