Habemus Papam. Che arriva dal mondo alla fine del mondo.
Il mio quarto di sangue argentino si rallegra per l’uomo Jorge Mario, argentino di origini piemontesi. Perché mi riporta sulla rotta, al contrario, del viaggio di mia nonna, che da Buenos Aires arrivò, attraversando l’oceano, in terra di Piemonte.
Ma è il mio cuore, devoto alla figura e al cammino di San Francesco, ad esultare di fronte alla scelta inedita del nome Francesco da parte di Papa Bergoglio. Nome nuovo per un Papa, segno nuovo per la Chiesa. Nel segno della povertà e della semplicità.
E semplici sono state le sue prime parole dalla loggia delle benedizioni: presentarsi come Vescovo di Roma chiedendo, attraverso la preghiera, la benedizione al popolo prima di impartirla. E quel silenzio di folla, immediato e denso, fa davvero sperare in un nuovo corso.