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Posts Tagged ‘Brindisi’

Forse è l’idea del raccolto che mi incanta. Tra filari e pampini, col sole a sonnecchiare e la terra a reclamare attenzione.

Per quella che è vendemmia di perle e rubini, tonde gemme colte per essere fuse. Diventando oro liquido, nero e bianco.

Con nomi che raccontano luoghi e tradizioni, invitandoci a viaggiare al momento del brindisi: Franciacorta, Pantelleria, Fontanafredda, Montalcino, Oltrepò Pavese, Montepulciano, Roero, Frascati, Valpolicella, Colli Albani, Campi Flegrei…

Percorrendo, in punta di uva, le colline del nostro Stivale. Prosit!

 

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Esplode bomba all’ingresso a scuola. Zaini e quaderni sparsi e anneriti, giovani vite spezzate e altre segnate per sempre.

Sento la notizia e la mente raggiunge scenari lontani, le ferite di Beirut, gli strappi della striscia di Gaza, il sangue tra Gerusalemme e Tel Aviv, luoghi e tempi in cui andare a scuola era/è un azzardo quotidiano, una scommessa contro il caso, perché accade che il bus per la scuola sia gonfio non solo di studenti ma anche di tritolo.

Invece oggi si tratta di noi, Italia – Brindisi – Istituto Professionale “Francesca Morvillo Falcone” – maggio 2012. E’ roba di casa nostra, anzi forse di Cosa Nostra.

Incredulità, rabbia, impotenza. Mai si era osato tanto, un attacco bestiale contro ragazzi indifesi in prossimità del loro “posto”, la scuola. O forse è proprio questo luogo, la “scuola”, a far paura ai nuovi barbari. Un luogo simbolo la scuola, il laboratorio in cui i nostri “cuccioli” imparano ad essere donne e uomini onesti, dignitosi e liberi, con la capacità di camminare per il mondo sapendo scegliere. Perché la scuola, nonostante tutto, continua a tentare di consegnare strumenti per decifrare il mondo. Permettendoti, in tal modo, di essere libero. E solo se sei libero puoi costruire un mondo alternativo.

Conosco alquanto i ragazzi, con loro trascorro buona parte del mio tempo, e so che non vogliono farsi sottrarre almeno l’idea dell’orizzonte. E allora penso, non posso farne a meno, a Melissa Bassi e ai suoi sogni d’orizzonte. Spazzati via da un’azione infame. In una mattina come tante, mentre stava entrando a scuola.

                                                                                                                                                                       

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Non fu il mare a raccoglierci 
Noi raccogliemmo il mare a braccia aperte. 

Calati da altopiani incendiati da guerre e non dal sole, 
traversammo i deserti del Tropico del Cancro. 

Quando fu in vista il mare da un’altura 
Era linea d’arrivo, abbraccio di onde ai piedi.

Erri De Luca, da “Sei voci“, in “Solo andata, righe che vanno troppo spesso a capo“.

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