È stato il calciatore più grande. O meglio, il calciatore per antonomasia. Al punto che lo scrittore Jorge Amado diceva: “Se il calcio non si fosse chiamato così, avrebbe dovuto avere come nome Pelè.”
Tre mondiali vinti col suo Brasile, oltre 1200 gol, amato da tutti. Calciatore del secolo per la FIFA, Pelè è stato dichiarato “Tesoro nazionale” e “Patrimonio storico-sportivo dell’umanità”. Ecco perché veniva chiamato “O Rei”. E lo sarà per sempre.
Mads Nissen, “The First Embrace”, Vincitore World Press Photo 2021.
Un ritorno alla vita. Un inno all’abbraccio quale modalità umana d’elezione per raccontare, senza parole, quanto sentiamo vicino l’altro.
Così la foto vincitrice del World Press Photo 2021, “Il primo abbraccio” di Mads Nissen, ci ricorda in modo semplice ma potente la magia di due umani stretti e avvolti tra le braccia l’uno dell’altro. Quasi ali celestiali.
Disco di platino il brano “Chega” di Gaia, al secolo Gaia Gozzi, vincitrice dell’ultima edizione del talent “Amici”, madre brasiliana e padre italiano.
Un successo “Chega” nato da un felice connubio tra melodia, che ti entra in testa sottotraccia, e sonorità che rimandano ai ritmi lenti dell’estate ma anche alla saudade portoghese. Come racconta lei stessa: “La canzone l’ho scritta l’anno scorso, avendo un’idea precisa: rallentare una bossa nova, usare strumenti tradizionali come il berimbau o la cuíca, mescolandoli con suoni elettronici, accompagnati da una bella melodia“.
Il video poi è stato girato in pieno lockdown, rispettando le disposizioni ministeriali, con l’intento di tenere viva l’attenzione sulla musica. Un video che sulla gamma dei colori caldi ma sobri e con eleganti atmosfere minimal inserisce, quasi a sorpresa, immagini marine di famiglia in filmini super 8, sgranati e felici.
Stralci di un tempo passato. Ancora e sempre da srotolare. Quasi un amarcord. Che “Arriva”, come recita il titolo.
Solo nazionali europee nella fase semifinale dei Mondiali di calcio 2018: Francia, Belgio, Croazia, Inghilterra.
Ma il calcio sudamericano dove si è perso? Per quale motivo quella spettacolare fantasia di gioco è rimasta al palo? E la celebre danza con cui si confonde l’avversario che fine ha fatto?
Consoliamoci con una canzone, forse già estivo tormentone. “Amore e capoeira”, da allegra feria.
La visita di un caro amico giunto da lontano, la giornata bella e luminosa. E poi, improvvisamente, la notizia che oscura sole e leggerezza.
Ayrton Senna mi piaceva tanto, più l’uomo del pilota. Perché in quel suo “esser bello come il sole” c’erano anche le nuvole di malinconia, quei luoghi tutti suoi in cui sometimes sembrava allontanarsi per ritirarsi dal mondo che lo voleva divo.
Ma fu il destino, quel giorno, a renderlo nella mortalità icona immortale. Fermando quello sguardo che, ancora oggi, sembra guardare lontano, oltre.