Un annuncio inaspettato ma meritato. E giunto via Twitter, come impone il tempo social che stiamo vivendo. L’account usato è stato quello ufficiale dell’Unesco, che ha decretato la musica reggae patrimonio immateriale dell’umanità.
Così il genere musicale nato negli anni ’60 in Giamaica e famoso in tutto il mondo attraverso Bob Marley, Peter Tosh, Gregory Isaacs, Jimmy Cliff assurge a valore universale, con una motivazione di tutto rispetto: “Il suo contribuito al dibattito internazionale su ingiustizia, resistenza, amore e umanità sottolinea le dinamiche che lo rendono contemporaneamente cerebrale, socio-politico, sensuale e spirituale”.
Si pensi al brano “No woman no cry”, forse il più conosciuto di Bob Marley. Ispirato alla vita di Trenchtown, è un testo che incoraggia ad andare avanti e non mollare mai perché, alla fine, tutto andrà bene.