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Primavera, svolgi il tuo compito…

Rendi ancora il mondo fiorito,

di passi curiosi e sguardi incantati.

Con l’animale uomo in perpetuo

spostamento gemmato del proprio sé.”

Ps: Auguri alle dieci “primavere” di questo blog. Grazie ai “viaggiatori” che continuano a salire su “espress451”, grazie alla felice intuizione iniziale di mia sorella, grazie al blog stesso, per me “palla di cera” su cui giocare a pongo col mondo.

 

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Disegno di Mila Marquis

È il tempo del verde giovane, al suo debutto sulla scena di primavera.

Potare, Concimare, Innaffiare. Piante e pensieri.

Con nuovi innesti e inediti punti di vista. Affinché l’aria profumi di buono.

Ps: questo blog compie otto anni! Più che un primaverile virgulto…

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“Margherite affacciate sul mondo” – Photo by Ester Maero

La nascita porta inscritto in sé, quasi per definizione, l’evento miracoloso.

Ma la rinascita? Il ciclo vitale che ricomincia? Atto di pura fede che si compie davanti all’occhio umano.

Ecco perché la primavera è, per definizione piena, la vita che si rinnova.

Gemme, fiori, foglie novelle. E su tutto un verde tenero, bambino. Che compie i primi passi. Incerti ma fondamentali.

Ps: questo blog compie oggi sette anni. L’età delle prime corse riflessive…

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21 marzo: Benvenuta Primavera!

La vita si autorigenera, con la possibilità di nuove fioriture.

Colore verde giovane. Quello tenero ma prepotente. La forza dell’inizio. Che spesso è intuizione.

Forse per questo il 21 marzo è anche il Giorno della Poesia. Radici nel profondo e foglie esposte al cielo.

PS: oggi è anche il compleanno di questo blog. Sei anni, l’età delle scoperte nel mondo. Un viaggio che prosegue insieme ai passeggeri di questo “treno”.

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Primavera che fatica a farsi strada.

Per nuvole più storiche che fisiche.

E con il sole, profetico, che si oscura.

Ma la natura, prepotente, per fortuna vince.

Ps: intanto questo blog compie quattro anni, l’età delle scoperte…

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“ESpress 451” è un treno che viaggia attraverso le storie, per trasmetterle e condividerle. Come gli uomini-libro del bosco lungo la ferrovia in “Fahrenheit 451”. Nel romanzo (1953) di Ray Bradbury (reso magistralmente nel film di Francois Truffaut del 1966) il libro resta lo strumento di un mondo di profonda comunicazione tra le persone e di una rigenerante vita immaginaria. Ricordare i libri a memoria è il tentativo di farsi custodi dell’umana conoscenza.

Ma “ESpress 451” è anche la “stampa” (press), il giornale, di ES, che è sì la forma abbreviata del mio nome, ma pure l’istanza psichica dell’inconscio, ES, come fu coniata da Freud. Quindi le parole di questo blog sono i passi di un viaggio in quelle aree di pensiero da tutti noi sempre meno esplorate. “Perché non c’è tempo”, o  meglio perché non è una qualunque passeggiata fermarsi a riflettere sui propri pensieri, scendendo giù, nelle nostre falde acquifere. Mi torna in mente Antonio Tabucchi quando dice: “E ho pensato alla vita, che è surrettizia, e che raramente mostra in superficie le sue ragioni, e invece il suo vero pensiero avviene in profondità, come un fiume carsico”. Quel fiume sotterraneo in cui tanto di noi rimane nascosto. Sorprendendoci quando viene alla luce, perché alcune risposte erano solo nascoste. In attesa. Come in una stazione.

Nelle categorie le mie “conserve”, di libri, film, arte, musica, versi, luoghi, in cui affondo il “cucchiaio”, saziandomi di cose belle. Semplicemente. Condividere il gusto del cibo con altri rende la mia tavola più ricca. Sempre.

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