Subito sono stata colpita dal suono, “Il Salotto del Biscotto”, forse per il ritmo da filastrocca tipico dell’ottonario, forse per la baciata rima interna. Chissà…
Poi il suono si è fatto immagine, invadendomi gli occhi fino a giungere alle papille gustative. Soddisfacendole come solo le idee riescono a fare. Con quell’anticipo da “sabato del villaggio”.
Infine è il ricordo ad aver sfamato il cuore: pavesini, gallette, novaresi, torcetti, novellini, ognuno di loro a riportarmi in qualche luogo/tempo masticato con lentezza e una goccia di nostalgia. Perché certi sapori rimangono in quel luogo/tempo in cui li avevamo gustati. Restando così abitanti leggeri e affettuosi delle nostre stanze interne. Quelle stanze che facciamo arieggiare nei giorni di pioggia…
Ecco forse perché il salotto fa rima con biscotto.
Ps: Comunque il dolce Salotto è ospite ancora oggi a Biella Fiere, con canestrelli, cuneesi, praline, fugascine, amaretti, bicciolani, krumiri… E i vostri biscotti preferiti quali sono?