Il dato politico che emerge e su cui riflettere dopo il primo turno delle amministrative è che un numero sempre più esiguo di cittadini esercita il diritto di voto, cioè di esprimersi.
Al di là del palese comportamento non-sense di chi non va a votare, vuoi per protesta, vuoi per disinteresse, vuoi per ignoranza, vuoi per vacanza, vero è che tale tendenza nel nostro Paese è in incremento, allineandoci peraltro alle altre democrazie europee.
Curioso però che, soprattutto nell’atto politico più attivo e concreto, quello amministrativo, si scelga di non dire la propria, anche fosse in negativo alla Montale o turandosi il naso alla Montanelli.
Triste poi il silenzio di espressione dopo averlo conquistato con lacrime e sangue. Ma tanto è. Come dice il Poeta, “s’ei piace, ei lice”.
Però basta lamentazioni da parte degli astensionisti. Persino Geremia sa quando tacere.