Mi manchi, papà.
Tu sai che è vertigine.
Col cielo a farsi pozzo.
Posted in Riflessione, tagged "I colloqui dell'assenza nel giardino dei passi perduti", 15 febbraio 2004, assenza, cielo, colloqui, papà, presenza., vertigine on 15 febbraio 2019| 3 Comments »
Posted in Riflessione, tagged "I colloqui dell'assenza nel giardino dei passi perduti", 11 dicembre, assenza, luce, luna, mamma, presenza., tempo on 11 dicembre 2018| 1 Comment »
“Setaccio la luce per non fare rumore“, scrivevo una manciata di lune fa. Ricordi?
Continuo a setacciare luce. Per afferrare brandelli di tempo. Senza smarrirmi troppo.
In assenza di mappe. In assenza. Evanescente presenza.
A mamma Marisa
Posted in Riflessione, tagged 15 febbraio, assenza, colloqui, domanda, luce, papà, risposta, Turner on 15 febbraio 2017| 1 Comment »
“Ti ricordi, papà?”, ti domando, domandandomi, nei miei colloqui interstiziali.
E la risposta, sottile lamina dorata, mi giunge acuta e lieve.
Inaspettato raggio di metà febbraio.
Posted in Luogo, tagged assenza, Capri, estate, Faraglioni, Golfo di Napoli, isola, mare, vacanza on 5 agosto 2014| 2 Comments »
Quest’anno il mio amatissimo scoglietto non mi avrà sua.
Come accade, sometimes, con un amante speciale.
L’assenza temporanea è categoria che ristabilisce l’importanza degli addendi.
Facendo cambiare, a volte, anche la somma.
Posted in Incipit, tagged assenza, attesa, Audrey Niffenegger, ora legale, tempo, veloce on 25 marzo 2012| 3 Comments »
“CLARE: E’ dura rimanere indietro. Aspetto Henry senza sapere dov’è e se sta bene. E’ dura essere quella che rimane. Mi tengo occupata. Così il tempo passa più veloce. Vado a dormire da sola e mi sveglio da sola . Faccio passeggiate. Lavoro fino a stancarmi. Osservo il vento giocare con la robaccia rimasta sepolta tutto l’inverno sotto la neve. Finché non ci si pensa sembra semplice. Perché l’assenza intensifica l’amore?
Tanto tempo fa, quando gli uomini andavano per mare, le donne li aspettavano sulla spiaggia, scrutavano l’orizzonte in cerca della piccola imbarcazione. Adesso io aspetto Henry. Lui scompare improvviso e involontariamente. Io lo aspetto. Ogni minuto di attesa dura un anno, un’eternità. Ogni minuto scorre lento, trasparente come vetro. Attraverso ogni minuto vedo un’infinità di minuti in fila, in attesa. Perché se ne va dove io non posso seguirlo?”
“La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo” di Audrey Niffenegger.