La mia anglofilia è tale per la filia di Albione nei confronti degli altri, dalla concreta beneficenza verso i bisognosi all’apertura gratuita dei musei. Per non parlare poi della multietnica London, World City.
Eppure, dopo aver sentito la Gran Bretagna sostenere di esser pronta a fornire aiuti ai migranti in arrivo dal mare ma a non volere accogliere sulle bianche scogliere di Dover chi sbarca su scogli più scuri e mediterranei, la mia anglofilia diminuisce.
Proprio il premier britannico David Cameron ha detto di esser pronto ad offrire la nave portaelicotteri Bulwark, tre elicotteri e due pattugliatori con la mission di fare operazioni di soccorso e salvataggio, ma a patto «che le persone salvate siano portate nel Paese sicuro più vicino, probabilmente in Italia, e che non chiedano asilo nel Regno Unito». Contravvenendo così alle convenzioni europee che permettono di chiedere asilo una volta saliti a bordo. Cameron si appella cioè all’ormai famoso Nimby, acronimo inglese che sta per Not in me back Yard, “non nel mio giardino“.
Tale egoistica dichiarazione non è da my Albion, ma da perfida Albione.
Ps: il 7 maggio in Gran Bretagna si vota. Gli esiti sono imprevedibili, soprattutto per il partito della destra ultra nazionalista dell’Ukip guidata da Nigel Farage che fa dell’immigrazione il suo cavallo di battaglia. Che siano le elezioni a dettare, anche a latitudini più nordiche, toni e parole di certe dichiarazioni?