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ruanda

Ricordare, unire, rinnovare”, si legge su grandi cartelloni installati agli incroci della capitale Kigali.

A vent’anni da uno dei più sanguinosi genocidi, un milione di persone massacrate, il Ruanda commemora quella terribile ecatombe con una settimana di lutto nazionale e un mese di iniziative rivolte al kwibuka, il ricordo.

Era il 6 aprile del 1994 quando fu abbattuto l’aereo con a bordo i presidenti del Ruanda, Juvenal Habyarimana, e del Burundi, Cyprien Ntaryamira, di ritorno da un vertice in Tanzania dove erano andati per tentare di trovare una soluzione agli scontri fra le etnie dell’area. Da allora gli “squadroni della morte” di etnia hutu, attuarono a colpi di machete il genocidio dei tutsi, la minoranza che però aveva in mano tutte le leve del potere.

Di quei giorni, di quegli orrori le testimonianze dei sopravvissuti, che non dimenticano: “Ancora oggi non riesco a dimenticare le scene di morte e violenza che ho visto. Ho perso molti parenti e amici in quei giorni, la mia famiglia è stata decimata.  Da allora, ogni anno, aprile è diventato il mese della tristezza e degli incubi”, racconta uno degli scampati.

E pur essendo oggi il Ruanda un Paese profondamente mutato, in aprile tornano in mente i versi di T.S.Eliot da “La terra desolata”:

Aprile è il più crudele dei mesi, genera
Lillà da terra morta, confondendo
Memoria e desiderio, risvegliando
Le radici sopite con la pioggia della primavera.

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aprile

Aprile, dolce dormire…

Ciò che conta è farlo con stile.

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Aprile è il mese più crudele, generando
Lillà da terra morta, confondendo
Memoria e desiderio, eccitando spente radici
Con pioggia della primavera.
L’inverno ci mantenne al caldo, coprendo la terra di neve smemorata,
Nutrendo con secchi tuberi una vita misera.

Aprile è il mese più crudele“, scriveva il poeta Thomas Stearns Eliot nella sua “Terra desolata”.

Fatico, ogni volta che leggo questi versi, a comprenderne a fondo l’essenza. Ma non stento a crederlo ripensando al fatto che la notizia del pesce d’aprile di ieri è la A, mentre le altre due sono “crudelmente” autentiche.

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La Citazione

Ma dove sono andate quelle piogge d’aprile che in mezz’ora lavavano un’anima o una
strada
e lucidavano in fretta un pensiero o un cortile bucando la terra dura e nuova come una
spada?

Francesco Guccini, da “Le piogge d’aprile”.

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1° Aprile

1° APRILE  –  PESCE D’APRILE!

Forse tutto ebbe inizio con la riforma gregoriana del calendario.
Prima infatti il Capodanno era festeggiato tra il 25 marzo e il 1° aprile. Ma non tutti si abituarono subito al cambiamento, e furono detti “gli sciocchi d’aprile”, da cui nasce la matrice burlesca della giornata. In seguito a ciò si creò in Francia la strana usanza di consegnare in quel giorno pacchi regalo vuoti, usanza detta poisson d’Avril, appunto “pesce d’aprile”.

Buon pesce!

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