Ho assistito al concerto torinese di Patty Smith. E la mia ricerca sul tempo si è arricchita di una tessera blu lapislazzulo.
Lei ti appare sempre e ancora, e forse di più, quella carismatica sacerdotessa del rock che è da sempre, con una misteriosa e potente energia sciamanica ad esplicitarsi attraverso una voce magica ed eleganti movenze del corpo interiore.
Ed è qui che mi viene regalata la pietra azzurra sul tempo. Perché sul palcoscenico Patti Smith continua ad emanare quella luce animica priva di scansione temporale. Dimostrando così che l’anagrafe é puro accidente. Che corrompe solo il corpo esteriore.