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Posts Tagged ‘Amedeo Modigliani’

Cento anni fa, a soli trentacinque anni, si spegneva Amedeo Modigliani.

Artista geniale, considerato negli ambienti artistici parigini “maudit”, da cui il soprannome Modì. Per la sua Livorno semplicemente Dedo. Per tutti è il pittore dei ritratti dai colli lunghi e dalle espressioni malinconiche.

Ci ha regalato tanto. Forse senza saperlo, ma intuendolo. Scrisse infatti in una dedica sul ritratto della modella Lunia Czechowska, “La vita è un dono, dei pochi ai molti, di coloro che sanno e che hanno a coloro che non sanno e che non hanno.”

Amedeo Modigliani, “Fillette en bleu” (1918; olio su tela, 116 x 73 cm; Collezione Jonas Netter)

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Amedeo Modigliani, “Alice” – 1915 (SMK – Statens Museum for Kunst, Copenaghen)

Ho scoperto “Alice”, quella di Modigliani, a Copenaghen. In una sala molto luminosa del “Museo di Arte Nazionale” della Danimarca.

È bella, tanto. Come se il “Paese delle Meraviglie” fosse lei, in persona.

Ed è azzurra, come un cielo appena dilavato che non ha scordato le sue nuvole. Pur avendole ormai perse.

Mi piace “Alice”. A tal punto che la considero la mia privata “Sirenetta” in Copenaghen.

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Mostra da non perdere quella della GAM di Torino “Modigliani e la Bohème di Parigi”.

Per quell’ambiente bohémien che l’artista livornese ha profondamente respirato e vissuto, ma soprattutto per lui, per Modì. Che resta unico, nei suoi nudi e nei suoi ritratti: volti a ogiva, mandorle per occhi, colli allungati a dismisura, firma inconfondibile delle sue figure.

Ma il racconto di un’umanità fragile, malinconica e sacrale sta in quella sua ricerca continua e spasmodica di sguardi ieratici e forme primitive, essenziali e a-temporali, in cui tratteggia la condizione esistenziale di sempre, di tutti.

A conferma del suo stesso mantra: “con un occhio guardi il mondo, con l’altro guardi dentro di te.

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