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Posts Tagged ‘Abruzzo’

L’Aquila, 6 aprile 2009, ore 3.32.

La terra trema e l’esistenza si frantuma insieme agli edifici, lasciando sul campo 309 vite. Senza contare ottantamila persone senza casa e interi borghi abruzzesi quasi del tutto cancellati.

Oggi L’Aquila, a dieci anni di distanza, continua la sua ricostruzione. Lenta, faticosa, a tratti addirittura ferma, soprattutto quella pubblica. Quindi il paesaggio, seppure in parte ricucito, presenta ancora profonde lesioni, visivamente rappresentate da gru e ponteggi.

E poi c’è il paesaggio umano, con ferite indelebili, destini mutati e mutilati. Quella generazione di ragazze e ragazzi universitari che si è trovata divisa per sempre. Da un tramezzo, un’uscita serale, una semplice fatidica scelta.

Silente Spoon River aquilana.

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Non si associ alla tragedia di Rigopiano la parola fatalità. Bensì negligenza, imperizia, pressapochismo. E sottrazione dalle proprie responsabilità.

È vero che il destino cinico e baro distribuisce le sue carte con modalità umanamente incomprensibili, ma lì tempistica e lassismo erano al tavolo da gioco.

Rigopiano va però anche associato al coraggio e alla professionalità di quei Vigili del Fuoco che per giorni e notti lavorarono senza sosta e con speranza per sottrarre alla valanga più vite umane possibili. Purtroppo per 29 è stato impossibile. Al loro tributo è doveroso un rispettoso silenzio e il ricordo vivo di quel che è stato.

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Heronymus Bosch - "La nave dei folli" (1494)

Heronymus Bosch – “La nave dei folli” (1494)

Un territorio sempre più sofferente il nostro. Che necessita di cure. A questo punto urgenti. Usando finalmente bene i soldi di tutti.

Eppure fino a poco tempo fa era tornata in auge l’idea folle del Ponte sullo Stretto.

E allora ci si chiede, mi chiedo, chi in veste pubblica e ad alta voce possa comunicare, di fronte ad un semplice esame di realtà, una tale sciocchezza. E la risposta, l’unica, che mi riesco a dare, è che solo i folli possono osare tanto.

E ripenso ai “folli”, appunto, del Medioevo, ascoltati solo per gioco da un pugno di spettatori nella piazza del paese.

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Beffarda coincidenza che proprio nella settimana della Memoria quelle categorie usate da Primo Levi per dire della linea sottile tra vita e morte, “i sommersi e i salvati”, si affaccino alla mente per le vittime e i sopravvissuti della slavina sull’Hotel Rigopiano in Abruzzo.

È in tali occasioni che si fa più evidente, con prepotenza, che quella linea sta lì sempre, per tutti.

Linea che però noi umani, per colpa o noncuranza, spesso alziamo. E non poco.

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Perché la Natura chiede periodicamente un alto tributo umano?

Deve essere davvero fuori misura l’oltraggio che noi commettiamo.

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