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Posts Tagged ‘90 anni’

Andrew Tosh, “Topolino” – 2017

Il mitico Topolino compie 90 anni.

Il 18 novembre 1928 Walt Disney presentò per la prima volta al pubblico del Colony Theater di New York Il suo Mickey Mouse.

Famoso ad ogni latitudine, icona senza tempo, eroe amato dai bambini di qualsiasi età, Topolino è il fumetto in cui ciascuno ritrova il buonumore. Perché simbolo di simpatia e generosità, arguzia e ottimismo.

Un personaggio pop al top. Un brand che fa trend. Una piccola “bestia”, ma The Best.

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Il mondo è sempre stato salvato da chi guardava avanti“.

Franco Zeffirelli (intervista al Tg2 – 13 novembre 2006)

Auguri per i suoi novant’anni e per quel suo sguardo sempre proiettato in avanti. Illuminato da “Fratello sole, sorella luna“.

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L’astrofisica Margherita Hack, 90 anni compiuti oggi, è solita dire: “Camminare a me non va, in bicicletta vo’ meglio. È un mezzo meno faticoso. Fino a poco tempo fa pedalavo spesso, ricavandone equilibrio, voglia di fare e volontà.

Forse la ricetta è tutta qui. Contenuta in un pugno di raggi e di stelle.


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Adesso considera un po’ questi qua davanti. Hanno preoccupazioni, contano i chilometri, pensano a dove devono dormire stanotte, quanti soldi per la benzina, il tempo, come ci arriveranno… e in tutti i casi ci arriveranno lo stesso, capisci. Però hanno bisogno di preoccuparsi e d’ingannare il tempo con necessità fasulle o d’altro genere, le loro anime puramente ansiose e piagnucolose non saranno in pace finché non riusciranno ad agganciarsi a qualche preoccupazione affermata e provata e una volta che l’avranno trovata assumeranno un’espressione facciale che le si adatti e l’accompagni, il che, come vedi, è solo infelicità, e per tutto il tempo questa aleggia intorno a loro ed essi lo sanno e anche questo li preoccupa senza fine.”

Jack Kerouac, da “Sulla strada”.

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Andrea Zanzotto, nato il 10 ottobre 1921, è ritenuto il nostro più grande poeta contemporaneo. Ha attraversato il Novecento utilizzando il linguaggio poetico in tutta la sua polivalenza semantica, risultando a tratti anche oscuro, compiendo però sempre un viaggio nel profondo.

E proprio come “una talpa” intenta “a scavare nel linguaggio e nel paesaggio” l’ha descritto Eugenio Montale, aggiungendo: “A lui tutto serve, le parole rare e quelle dell’uso e del disuso; l’intarsio della citazione erudita e il perpetuo ribollimento del calderone delle streghe. Sullo sfondo, poi, può esserci tanto il fatto del giorno che il sottile richiamo psicologico. E’ un poeta percussivo ma non rumoroso: il suo metronomo è forse il batticuore”.

E’ sufficiente leggere la poesia “Al mondo” per sentire il “batticuore” di Zanzotto:

Mondo, sii, buono;                                                                                                                                             

"Andrea Zanzotto" di Paolo Steffan - 2009


esisti buonamente,
fa’ che, cerca di, tendi a, dimmi tutto,
ed ecco che io ribaltavo eludevo
e ogni inclusione era fattiva
non meno che ogni esclusione;
su bravo, esisti,
non accartocciarti in te stesso in me stesso.

Io pensavo che il mondo così concepito
con questo super-cadere, super-morire
il mondo così fatturato
fosse soltanto un io male sbozzolato
fossi io indigesto male fantasticante
male fantasticato mal pagato
e non tu, bello, non tu “santo” e “santificato”
un pò più in là, da lato, da lato.

Fa’ di (ex-de-ob etc.) -sistere
e oltre tutte le preposizioni note e ignote
abbi qualche chance
fa’ buonamente un po’;
il congegno abbia gioco.
Su, bello, su.
Su, munchhausen.

Auguri, Maestro.

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