
9 maggio 1978: con un breve comunicato, le “Brigate Rosse” danno notizia dell’avvenuta esecuzione dell’onorevole Aldo Moro, il cui corpo viene fatto ritrovare in Via Caetani a Roma nel bagagliaio di una Renault 4 rossa.
Sono le parole dello stesso Aldo Moro, nelle sue ultime “Lettere dalla prigionia”, a raccontare la propria amarezza, di politico, intorno alla volontà di non agire per salvarlo.
“E’ incredibile a quale punto sia giunta la confusione delle lingue. Naturalmente non posso non sottolineare la cattiveria di tutti i democristiani che mi hanno voluto nolente ad una carica, che, se necessaria al Partito, doveva essermi salvata accettando anche lo scambio dei prigionieri. Sono convinto che sarebbe stata la cosa più saggia. Resta, pur in questo momento supremo, la mia profonda amarezza personale. Non si è trovato nessuno che si dissociasse? Bisognerebbe dire a Giovanni che significa attività politica. Nessuno si è pentito di avermi spinto a questo passo che io chiaramente non volevo? E Zaccagnini? Come può rimanere tranquillo al suo posto? E Cossiga che non ha saputo immaginare nessuna difesa? Il mio sangue ricadrà su di loro.”
Ma è ancora lo stesso Aldo Moro, questa volta l’uomo di fede, ad accomiatarsi, nell’ultima lettera a sua moglie Eleonora, con parole dolci e luminosissime:
” Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienmi stretto.”
Quanto, in termini di valore umano ed etico, è stato sottratto all’intera comunità civile?
Ps: quello stesso giorno veniva ucciso dalla mafia il giornalista Peppino Impastato. Più di “cento passi” sono quelli che percorse nel denunciare le attività di Cosa Nostra nella sua Sicilia.
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