Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa fu inviato a Palermo come prefetto nel 1982 a fine aprile per fronteggiare la terribile offensiva di mafia di quei mesi, dall’omicidio del maresciallo dei Carabinieri Alfredo Agosta a quello del politico Pio La Torre. Cento giorni di speranza per i palermitani e di solitudine per lui. Fino all’omicidio di Via Carini del 3 settembre 1982, in cui perse la vita insieme a sua moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo.
A quarant’ anni da quel sanguinoso epilogo resta intatto, nonostante tutto, l’esempio del suo alto senso morale: “Se è vero che esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato, delle sue istituzioni e delle sue leggi; non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti, né ai disonesti”.