
Proviamo a stare, giusto il tempo di questo post, nel mood “dolcetto o scherzetto” tra zucche e pipistrelli, ripensando agli “scherzetti” degli ultimi giorni, che spereremmo davvero tali. E invece…
Number 1: Il Presidente del Senato La Russa, seconda carica dello Stato, in una recente intervista a “La Stampa” alla domanda se celebrerà il “25 aprile”, Festa per tutti gli italiani di liberazione dal nazifascismo, ha risposto: “Dipende. Certo non sfilerò nei cortei per come si svolgono oggi. Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra.” Sembra uno scherzetto, e invece…
Number 2: Nostalgici del Ventennio in camicia nera, anche bambini, a Predappio per commemorare il centenario della “Marcia su Roma”. Con tanto di saluto romano (e l’apologia di fascismo?). Sembra uno scherzetto, e invece…
Number 3: Nel primo decreto del nuovo governo stop mascherine negli ospedali, il luogo dei fragili per antonomasia. Poi anche no. E invece sì al reintegro di medici e operatori sanitari no vax, come se nulla fosse stato (aria di condono?). Il che suona, rispetto a quanto fatto da tutti, più come una beffa che come uno scherzetto…
Ps: Consegno dolcetti, basta scherzetti…
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