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Posts Tagged ‘25 aprile 1945’

Resistenza, Libertà, Costituzione.

Tre parole cui rendere omaggio, ricordando.

Perché la Resistenza, come scriveva Beppe Fenoglio ne “Il partigiano Johnny”, è un’esperienza “assoluta“, che trascende il tempo. Quando Johnny guardò per l’ultima volta il viso del partigiano Tito, “ci vide un sigillo di eternità, come fosse un greco ucciso dai Persiani due millenni avanti“.

Perché la Libertà, nelle parole di Piero Calamandrei intimandoci a ricordare, “è come l’aria: ci si accorge quanto vale quando comincia a mancare”.

Perché la Costituzione, come sottolineava Sandro Pertini, “è un buon documento, ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la Resistenza continua.”

Ecco perché il 25 aprile è data costitutiva per noi italiani. Da tenere impressa e stretta. A monito.

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Riflettendo sul 25 aprile, Anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista, viene da soffermarsi, in questo anno, sul tempo che gira stretto intorno a tale data, tanto fondante per il nostro Paese.

Appresso al 25 aprile sta il 26 aprile, che nel corrente anno pandemico è il giorno iniziale di una serie di riaperture, che portano con sé un messaggio subliminale, ma deviante, di “liberi tutti”. E così si va associando una ricorrenza storica, quella della “Liberazione da”, a quella della “Libertà di”. Ma tenere separate date e parole ci permette di continuare a vedere e trasmettere le differenze tra situazioni, come quelle tra un regime e un virus.

E ancora a proposito di tempi intorno al 25 aprile, ieri 24 aprile si è spenta un’artista italiana, Milva, che tanto lustro ha dato al nostro Paese, con voce sublime e presenza scenica. Ecco, che “La Rossa” se ne sia andata qualche ora prima della “Festa della Liberazione”, a cui dedicò una famosa “Bella ciao”, lei che diceva “ho un debole per i canti della libertà“, fa pensare ad un filo tenacemente steso tra i pensieri intorno a questa storica giornata.

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Nella sua “La Ballata del 25 aprile” il poeta Alfonso Gatto scriveva:

“Uscì la primavera dall’oscura/ notte d’aprile e rivedemmo il giorno./ In Piazza Tricolore, tutti intorno/ alla vecchia bandiera, i patrioti /— popolani ragazzi visi ignoti —/ uscivano dai libri delle scuole, dalle Cinque Giornate incontro al sole/ della mattina, incontro agli operai.

Era la libertà che non fu mai/ così vera, decisa. Dal suo lutto/ che in ogni casa ricordava il vuoto/ dei morti, degli assenti nell’ignoto/ viaggio verso i lager, con tutto/ il suo pianto segreto, il duro strazio/ di non sapere, confermava l’uomo/ umano nel suo vivere lo spazio,/ della misura che l’accoglie: voce/ di sé per tutti in ogni voce, duomo,/ casa, fabbrica, scuola, amore,/ foce del grande fiume verso la sorgente.

Era la libertà che non ha niente/ e dà nome alle cose, tocca i vivi,/ li scuote a dirli vivi più dei vivi./ Ci toccavamo increduli, era vera/ la terra, vero il cielo, e nella sera/ da braccia a braccia passavamo stretti/ nel ballo dietro i canti e gli organetti.

E per la libertà voglio che il mare/ non abbia fine e che l’aprile sia/ per tutti quella grande primavera/ che noi vedemmo uscendo sulla via/ con la falcata sempre più leggera,/ correndo senza peso alla parola/ dell’uomo solo che non è più sola:/ Italia, patria senza monumento,/ vita che vive, spazio, luce, vento.”

Quale lezione di Resistenza il 25 aprile…

Ieri, oggi, sempre.

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“Lo sboccio in rosso” – Photo by Ester Maero

La liberazione dell’Italia dal nazifascismo è valore fondativo della nostra Costituzione. Come tale va rispettato. In primis da tutti i rappresentanti delle istituzioni. Che non possono dimenticare né sovvertire i fatti storici.

È forse un caso che il nuovo Esame di Stato non preveda più il tema di storia?

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“Dopo venti anni di regime e dopo cinque di guerra, eravamo ridiventati uomini con un volto solo e un’anima sola. Eravamo di nuovo completamente noi stessi. Ci sentivamo di nuovo uomini civili. Da oppressi eravamo ridiventati uomini liberi. Quel giorno, o amici, abbiamo vissuto una tra le esperienze più belle che all’uomo sia dato di provare: il miracolo della libertà.”

Norberto Bobbio (filosofo italiano, nel 1942 aderí al  Partito d’Azione).

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Partigiani_sfilano_per_le_strade_di_milano

Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.

Sandro Pertini proclama lo sciopero generale, Milano – 25 aprile 1945

Ps: l’immagine dei partigiani che sfilano per le vie di Milano in quella storica giornata di Liberazione ricorda molto quella del dipinto più famoso di Pelizza da Volpedo. Identici l’orgoglio e la dignità che guidano il popolo. A monito.

Giuseppe Pelizza da Volpedo, "Il quarto stato" - 1901

Giuseppe Pelizza da Volpedo, “Il quarto stato” – 1901

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libertà

La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.

Piero Calamandrei

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25aprile

E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.

Fabrizio De André

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