Cento anni fa nasceva Gianni Rodari, unico scrittore italiano vincitore del prestigioso “Premio Hans Christian Andersen”, considerato il Nobel della letteratura per l’infanzia. “Favole al telefono”, “Filastrocche in cielo e in terra”, “La freccia azzurra”, alcuni titoli dei suoi libri di storie conosciute da generazioni di bambini.
Ma lo scrittore di Omegna fu anche uno fra i principali teorici dell’arte di inventare racconti, grazie alla sua “Grammatica della fantasia”: “Un sasso gettato in uno stagno – scrive Rodari – suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore… Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni…”.
E sempre in questo geniale lavoro teorico Rodari ci regala illuminanti indicazioni sull’incontro tra la lettura e i ragazzi. Sottolineando, ancora una volta, l’importanza della situazione creativa in cui tale scoperta deve avvenire.