Sensazione di straniamento.
Siena, Piazza del Campo. Tufo ovunque, come solo nei giorni di Palio, quelli caldi, di inizio luglio e mezzo agosto. Con la luce abbacinante durante il giorno e lunghissima al momento della corsa, coi cavalli tra i canapi a sfidare l’arrivo del crepuscolo arancio.
Ma oggi la luce appare sfumata, col sole che sembra in anticipo sul proprio sonno. E gli abiti degli spettatori a regalare meno pelle all’aria. Con qualcosa di straordinario ad abitare la Conchiglia.
Il Palio di Siena ad ottobre. Per celebrare il centenario della fine della prima guerra mondiale. Come racconta il drappellone, firmato dall’artista torinese Gian Marco Montesano.
Un soldato, un fante del Piave, che porge dei fiori ad una ragazza baciandole la mano. Nessun campo di battaglia, solo gentilezza e bellezza. Quella deturpata e dimenticata dalla violenza del conflitto.
Di ogni conflitto.