“Setaccio la luce per non fare rumore“, scrivevo una manciata di lune fa. Ricordi?
Continuo a setacciare luce. Per afferrare brandelli di tempo. Senza smarrirmi troppo.
In assenza di mappe. In assenza. Evanescente presenza.
A mamma Marisa
Posted in Riflessione, tagged "I colloqui dell'assenza nel giardino dei passi perduti", 11 dicembre, assenza, luce, luna, mamma, presenza., tempo on 11 dicembre 2018| 1 Comment »
“Setaccio la luce per non fare rumore“, scrivevo una manciata di lune fa. Ricordi?
Continuo a setacciare luce. Per afferrare brandelli di tempo. Senza smarrirmi troppo.
In assenza di mappe. In assenza. Evanescente presenza.
A mamma Marisa
Posted in Riflessione, tagged 11 dicembre, cuore, mamma, navigazione, neuroni, ricordo, tempo, viaggio on 11 dicembre 2017| 2 Comments »
Ricordo, quindi sei.
Quando però il procedimento razionale incespica affaticato per il turbinio del tempo che ineluttabile scorre, allora abbandono del tutto gli ormeggi neuronali.
E ogni volta, in modo sorprendente e inaspettato, la navigazione riprende la rotta del cuore che sente.
Quindi ricordo, perché sei.
A mamma Marisa.
Posted in Riflessione, tagged 11 dicembre, cuore, letteratura, mamma, Premio Nobel, richiami, tempo, Wislawa Szymborska on 11 dicembre 2016| 3 Comments »
Vent’anni fa vinceva il Premio Nobel per la letteratura la poetessa polacca Wislawa Szymborska, divenuta popolare per un suo verso: “Ascolta come mi batte forte il tuo cuore”.
Continuo a sentire forte il battito empatico di quel verso quando ritrovo schegge di me in quel tempo senzatempo in cui mia mamma, pur lasciandomi, mi lasciava il suo cuore.
Posted in Verso, tagged "I colloqui dell'assenza nel giardino dei passi perduti", 11 dicembre, Anniversario, mamma, Myosotis palustris, Non ti scordar di me, ricordare on 11 dicembre 2013| 3 Comments »
“Non ti scordar di me, fiore minimo / screziato di un azzurro a me sconosciuto.
Continua ad essermi tralcio / per le malferme radici del cuore.
Myosotis palustris, prendimi ancora / per mano, per scherzo, per forza.
Faccio silenzio, e pregando il sole / che sei, ascolto sillabe terse.“
Da “I colloqui dell’assenza nel giardino dei passi perduti” (di Ester Maero)
a mamma Marisa