Pioggia. La grande assente.
Un tempo (sembrano secoli fa) veniva vista come iattura con cui cominciare la giornata. Poteva rovinare una gita, rendere lento il traffico mattutino e veloce il rientro tra le mura domestiche. Non parliamo poi di un matrimonio bagnato, che si diceva fortunato giusto per salvare la festa.
Oggi tutto è cambiato. Siamo disposti a tanto per un po’ di pioggia, anche ad antichi riti propiziatori. Perché l’acqua, finalmente lo si sta comprendendo, è vita. Infatti intorno a noi ogni elemento si fa siccitoso, fiume-albero-uomo. Con la linfa vitale che fatica a scorrere e rigenerarsi.
Presto diremo “finalmente una bella giornata” quando, seppur sempre più di rado, sentiremo l’odore della pioggia e il suo scroscio.
Solo più un ricordo, cara Es, le giornate piovose e uggiose.
Questa Primavera presenta un’ erbetta che combatte con l’assenza di acqua, catturando particelle di.umidità per crescere comunque, a stento, con un colore sbiadito, segno di faticosa Primavera.
E,ironia della sorte, anche folate di vento inclemente e impietoso ad accrescere la nostra aridità.