E così tra pantomime e azzardi la crisi di governo ha esitato in una salita al Colle del Premier (ormai ex) Mario Draghi per rassegnare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le dimissioni, questa volta irrevocabili. Con il Capo dello Stato che scioglie le Camere e indice nuove elezioni.
I Giochi, o meglio i divertissements, di Palazzo si sono spinti troppo oltre, e quando il dentifricio esce dal tubetto si sa che non può più rientrare.
Ora il tentativo da parte di tutti, specie quelli che l’hanno effettivamente prodotto, è sganciarsi dalla responsabilità del risultato. Nonché inneggiare al bene del Paese, quando è ormai lapalissiano che siano schermaglie personali e interessi di parte a muovere le azioni di tanti nostri politici.
Ma le evidenti sgrammaticature della forma hanno sottolineato la vacuità del contenuto. E ciò rischia di essere pericoloso per i cittadini tutti.