Fu una notte magica quella del “Santiago Bernabeu” a Madrid di quarant’anni fa, il sogno di una notte di mezza estate per un’intera nazione.
Non era iniziata bene per gli Azzurri quell’avventura ai Mondiali di calcio 1982: sconfitte, polemiche, silenzio stampa. E poi la svolta, con un ritrovato Paolo Rossi, Pablito, goleador nazionale. E il cammino per la vittoria finale che, seppur difficile, si faceva possibile, lasciando indietro le grandi squadre calcistiche di sempre, dall’Argentina di Maradona al Brasile di Falcão. Un’impresa collettiva, nata dalla forza e dalla partecipazione di ciascuno.
Fino alla finale contro la favorita e fortissima Germania Ovest. Ma l’Italia era un gruppo irripetibile, coeso ed esaltato. E infine esultante, sul risultato storico di 3 a 1 per i nostri. Con la voce indimenticabile del cronista Rai Nando Martellini a scandirlo ripetutamente, per crederci davvero: “Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!”.
A quel punto la notte fu davvero magica per tutti, gli Azzurri col loro capitano Zoff e il Mister Bearzot ad innalzare la Coppa del Mondo, il Presidente Pertini e tutto il Paese a gioire con loro di una felicità semplice ma effervescente. Tale da entrare di diritto nella memoria collettiva buona della nostra nazione.
Il Nostro Esame di maturita’ (come paese e, poi, se ricordi, Ester …).
Mario, e chi lo dimentica? Si studiava per l’orale tra una partita e l’altra…
A presto, Es.