Abraham Yehoshua, scrittore israeliano di pace insieme ad Amos Oz e David Grossman, era solito dire “ho vissuto per scrivere“. E l’ha fatto fino al termine del suo viaggio terreno.
Ne “Il lettore allo specchio” ha spiegato in modo magistrale la differenza tra il “come” e il “cosa” nella scrittura, una lezione non solo per chi si inerpichi sulle vette dello scrivere, ma anche per lo spettatore/lettore di quei paesaggi. “Secondo me – affermava Yehoshua – la domanda principale è “come” qualcosa succederà, e non “che cosa” succederà. Riuscire a trattenere l’attenzione di chi legge sul come e non sul cosa è un problema che deve affrontare qualunque scrittore. E’ nei libri gialli che per lo più ci si chiede soprattutto che cosa succederà, ma dopo che si è finito il libro non ci si pensa più, mentre in altri tipi di romanzo si sa già che cosa avverrà e la domanda essenziale verte sul come. E’ lo stesso nella vita reale; nessuno si preoccupa di che cosa faremo a mezzogiorno, perché sappiamo già che andremo a pranzo. Quello che vogliamo sapere del nostro futuro è come sarà. L’equilibrio fra il che cosa e il come è l’arte dello scrittore.”
Grazie Yehoshua per avercelo spiegato così bene.