Ricorre in questi giorni il centenario della nascita di Enrico Berlinguer, tuttavia la sua lungimiranza sociale e politica, come la sua onestà intellettuale e morale, continua ad essere attuale, seppur sempre meno frequentata.
La famosa intervista del 28 luglio 1981 sulla “questione morale”, realizzata da Eugenio Scalfari per “La Repubblica”, resta monito e bussola, specie in periodo elettorale.
Affermava Berlinguer: “I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune.”
E ancora: “La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell’Italia d’oggi, fa tutt’uno con l’occupazione dello Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt’uno con la guerra per bande, fa tutt’uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano.”
E la “questione morale” continua, a quarant’anni di distanza, ad essere il centro del problema italiano.