Quando sento dire che le parole sono solo parole mi allarmo. E poi mi arrabbio. Perché parlare se si tratta solo di aria? Perché usare parole privandole del loro significato? Perché riempire i vuoti se i pieni non sono tali? Del resto i social, sempre più incubatori ed amplificatori di parole vuote, di ciò si nutrono. Innescando infiniti giri di giostra a basso divertimento e a zero utilità. Ma ad aumento esponenziale di confusione mentale. E la pandemia, purtroppo, è stata e continua ad essere terreno di coltura per tale caos.
In questi giorni torna in scena, purtroppo, la parola “lockdown”, già parola dell’anno 2020. Sembrava che su tale termine “chiuso” potesse nel 2021 avere la meglio quel termine più “aperto” al futuro e al vivibile che è “vaccino”. E in parte è stato così. I numeri, più oggettivi delle parole, fanno emergere le differenze dallo scorso autunno. Eppure…
Eppure l’impressione è che stiamo entrando in un tempo a spirale in cui, seppur con scenari diversi, certi meccanismi sembrano inceppati in un inquietante “loop” distopico. In cui le parole sembrano svuotarsi sempre più, a primo impatto, del loro significato. Quando in realtà sono sempre gravide del loro “pieno”. Ovvero di tutto ciò che portano, e comportano, col loro semplice suono. Dalla implicita “perdita di libertà” in “lockdown” allo “scudo immunitario” nel “vaccino”, fino al “ciclo chiuso e ripetitivo” del “loop”. E se ogni “parto” comporta una “nascita”, la stessa chiede spazio, mentale e fisico, per prendere “aria”. Affinché sia vissuta “piena” e consapevole, come ogni parola che usiamo.
Nulla da aggiungere, Ester … se non un plauso incondizionato!
Grazie Mario per la tua attenzione alle parole..
A presto, Es.
Mi unisco al “plauso incondizionato”:
una riflessione bellissima, che conferma quanto parole mal usate hanno portato ad una confusione estrema, in gran parte causa dello spettro del lockdown che torna ad aggirarsi…..e che provoca un sussulto solo a sentire pronunciare tale parola”gravida”.
Grazie anche a te!
A presto, Es.
Brava Es! Le parole sono importantissime…possono curare o avvelenare come diceva Gorgia nell’Encomio di Elena.
L’uso che se ne fa oggi nei social è terribile, perché non si usano in modo appropriato…come hai detto benissimo tu.
Grazie Sil. Tempo storico dis-graziato questo, per l’assenza di grazia in ogni dove, anche nelle parole…
A presto, Es.