Un mio allievo di quest’anno scolastico tanto particolare, un cucciolo di tre lustri alquanto curioso su quanto circuita intorno a lui, in un percorso su Battiato ha scelto “Summer on a solitary beach”, con tale motivazione: “Mi porta su una spiaggia, ma silenziosa, e sento che questo è ciò di cui ora abbiamo bisogno“. Chapeau.
Come a dire che necessitiamo, dopo una lunga e tormentosa cattività, di spazi in cui l’orizzonte sia posto su un lontano e aperto fondale, ma senza il sottofondo caciaro tipico di una spiaggia estiva. Quasi che risulti piuttosto complicato, almeno per ora, riappropriarsi in un sol colpo di spazio e di relazione.
Ecco perché dedico a tutti noi, naufraghi di lungo corso, questa chicca di Franco Battiato. Con l’augurio di ritornare dagli altri solo dopo essere tornati a noi stessi.
La “grammatica” degli affetti … tutta da reinventare. Grazie al Tuo allievo per cercarla nel silenzio.
Grazie a te Mario, per cogliere sempre e rilanciare…
A presto, Es.
Veramente chapeu!,
Bellissimo pezzo.
Grazie
Necessitiamo in primis di riprenderci i nostri spazi ancestrali, spazi leopardianamente interminati…
un’esperienza non.uguale per tutti .(vedi chi ricerca la relaziome negli stadi….)
Buona rigenerazione…