Ho rivisto da poco il film francese “Bonne pomme”, apparentemente una delicata commedia d’oltralpe, di quelle leggere o poco più.
In effetti tutto, e in modo profondo, si gioca nell’espressione del titolo, “Bonne pomme”, la “buona mela” da mangiare, ossia il “buon uomo”, inteso come “semplicione”, “babbeo”, il Calandrino boccaccesco di cui approfittare.
Senonché il dipanarsi, neppure troppo astruso della vicenda, fa sì che lo spettatore colga nel protagonista Gerard l’essere in realtà un “uomo buono”. Non solo da cercare quando cambia dimora, perché utile (in officina con i clienti piuttosto che a casa per la sua squisita pasta gratinata), ma anche da seguire nei suoi sogni romantici di fuga.
Il plus è però dato dalla superba prova attoriale di Depardieu e Deneuve, il meccanico e la locandiera, naturali e lievi. Insieme però esplosivi, fin dai tempi di “L’ultimo metrò”, arrivando al più recente “Potiche”. E l’ammiccare tra loro complice, seppur âgé, evidenzia un’intesa persino più seduttiva rispetto alla passione fisica dei corpi più giovani.
E ciò non può che far riflettere sul percorso, sempre in potenza, di tutti noi.
Depardieu ha spaccato anche ne La maschera di ferro: l’hai visto?
Visto, e hai ragione. Ti consiglio il Depardieu de “La signora della porta accanto” di Truffaut. Superlativo insieme a Fanny Ardant.
A presto, Es.
Grazie per il suggerimento! Colgo l’occasione per dirti che ho appena pubblicato un nuovo post, in cui rivelo un dettaglio di me che pochi conoscono… spero che ti piaccia! 🙂
Caro wwayne, letto e apprezzato! Un consiglio di lettura a riguardo lo trovi nel tuo blog.
A presto, Es.
Corro a risponderti nel mio blog! 🙂
Cara Es,
come sempre hai reso con maestria la bellezza e il messaggio di questo film,soprattutto per quanto concerne il legame tra i due protagonisti,tutto giocato sulla finezza d’animo di un apparentemente grossolano ( data la stazza fisica) Depardieu.