Il nostro Bel Paese da oggi si smaschera all’aperto, mentre la variante Delta corre e la campagna vaccinale, seconde dosi, tenta di starle appresso. Ma tale e smaniosa era la richiesta (forse più politica che civile) di smascherarsi (del resto l’uso atrofico di un cencio è quasi peggio del non uso) che alla fine è.
Anzi, a ben dire già era. Gli stessi abbracci di piazza a maschera zero nei dopo gol europei, seppur comprensibili, sembrano aver scordato il tunnel da cui tutti noi proveniamo.
Paese davvero strano il nostro. Nel senso etimologico di “estraneo”, quindi “straniero”. Etranger, almeno per me. Un Paese in cui il dibattito sulle “maschere” (Pirandello insegna) ci appassiona di più di quello sui diritti civili e sulle condizioni dei lavoratori. Senza quasi renderci conto del rischio di trasformarci così in maschere nude.
Bravissima, Ester …
Da giurista … dei diritti tutti parlano ma, quando si tratta di quelli altrui, si “trasformano” in pretese (del resto gli “altri” non siamo “Noi” …).
Gli “altri”, i “Noi”, le “trasformazioni”. “Così è (se vi pare)”… Grazie Mario!
A presto, Es.
Cara Es,
il fatto che siamo privi di vera identità è confermato dal fatto che molti accusano disagio a togliere la maschera, ormai.assuefatti al povero “ciencio”, un disagio che in verità maschera la profonda crisi individuale riguardo la certezza della propria identità, al punto che si sta meglio con il volto coperto!
Chi siamo?
Un virus diabolico è riuscito a metterci a nudo!
Buona serata.