Riflettendo sul 25 aprile, Anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista, viene da soffermarsi, in questo anno, sul tempo che gira stretto intorno a tale data, tanto fondante per il nostro Paese.
Appresso al 25 aprile sta il 26 aprile, che nel corrente anno pandemico è il giorno iniziale di una serie di riaperture, che portano con sé un messaggio subliminale, ma deviante, di “liberi tutti”. E così si va associando una ricorrenza storica, quella della “Liberazione da”, a quella della “Libertà di”. Ma tenere separate date e parole ci permette di continuare a vedere e trasmettere le differenze tra situazioni, come quelle tra un regime e un virus.
E ancora a proposito di tempi intorno al 25 aprile, ieri 24 aprile si è spenta un’artista italiana, Milva, che tanto lustro ha dato al nostro Paese, con voce sublime e presenza scenica. Ecco, che “La Rossa” se ne sia andata qualche ora prima della “Festa della Liberazione”, a cui dedicò una famosa “Bella ciao”, lei che diceva “ho un debole per i canti della libertà“, fa pensare ad un filo tenacemente steso tra i pensieri intorno a questa storica giornata.
Come sempre, Ester, sai legare i “fili” (del resto e’ quello l'”intelligere” ..) con una proprieta’ non comune … e soprattutto fai riflettere su quanto “strame” si puo’ tristemente connettere al valore “‘liberta’” (che vo’ indefessamente cercando …).
Grazie Mario! Quanto appare oggi lontana la libertà catoniana… Resistere continua però ad essere verbo da coltivare…
Un abbraccio, Es.
Cara Es,
ormai ho raggiunto la quasi certezza che le date dell’e”partenze’ non sono casuali bensì ben “programmate”: quando ho appreso della morte di Milva ho pensato subito alla sua ben definita presa di posizione contro regime .La rossa pantera di Gori ha reso ancor più vivido il rosso della nostra festa della liberazione dal nazifascismo.
Spero proprio che le due liberazioni che tu hai ben distinto siano entrambe apprezzate e affrontate dalla gente con equilibrio ed intelligenza, perché entrambe vulnerabili e fragilissime.
Impegniamoci tutti a salvaguardarle entrambe!
Confermo,caro Mario : gran tessitrice la nostra conducente, di tele non comuni .
Grazie Sonia! Mi piace “tramare”…
A presto, Es.
Non abbiamo eroi, cara … come puoi pretendere “titani”?
Ma qualche titano c’è…se per titano si vuole intendere chi opera in ombra,con discrezione, senza ostentazione ma con grande passione,
e,goccia dopo goccia, plasma una realtà nuova.
Gutta cavat lapidem!
TI ho appena scoperto, argute queste deduzioni, ti leggerò ancora