Sta diventando il nostro “abito” quotidiano, il nostro “modo d’essere”. Accettare i numeri gravi delle giornaliere perdite di vite umane per SarsCov2. Inquietante e doloroso.
Eppure ci stiamo “abituando”. Come se soffermarci troppo, prendendone piena consapevolezza, non fosse possibile. Per preservarci, per sopravvivere. Come accade in guerra.
Vengono in mente le parole usate da Moravia nel suo romanzo “La ciociara”: “Questo per dire che ci si abitua a tutto e che la guerra è proprio un’abitudine e che quello che ci cambia non sono i fatti straordinari che avvengono una volta tanto ma proprio quest’abituarsi, che indica, appunto, che accettiamo quello che ci succede e non ci ribelliamo più.“
Noi, che piangiamo sconvolti le vittime di un terremoto, ci stiamo scordando le lacrime.
Un altro risvolto brutale, per nulla umano, di questa pandemia.
Un risvolto,cara Es,.
ancora più grave nel nostro contesto,fatto di molta superficialità e di qualunquismo.
Numeri tremendi,morti tragiche ma ,proprio vero,reazione indifferente.
Pericolosa abitudine.
Buona giornata.
Purtroppo è vero, ci stiamo abituando e credo sia davvero inevitabile. Ogni tanto ci penso e cerco di confrontare questi numeri con le dimensioni di una scuola e solo allora divento consapevole della loro gravità. Speriamo di venirne fuori….
Hai ragione… Inquietante il paragone con le dimensioni di una scuola…
A presto, Es.