Si leggerà sui libri di storia:
‘Il 27 dicembre 2020 iniziò in tutta Europa la campagna vaccinale contro SarsCov2. Lo chiamarono V-day (rischiando la confusione con un altro giorno V, di altra e più antica memoria), ovvero “Vax-day”, “Giorno del vaccino”. Gli automezzi del gelo (il primo tipo di vaccino richiedeva per la conservazione una temperatura di -70°) consegnarono per tutto il Vecchio Continente le prime dosi, considerate l’inizio emblematico di uscita da quell’anno virale, e straordinario nel male, per tutto il pianeta. I primi vaccinati, operatori sanitari e ospiti delle Rsa, ripresi e fotografati dai mezzi di comunicazione per diffondere la Buona Novella. Già dalle prime ore di quel giorno storico sorsero però i primi dubbi, divenuti poi dibattiti e polemiche, sulla spartizione di quelle iniziali e simboliche dosi. L’Italia figurava fanalino di coda rispetto agli altri partners europei. Forse perché aveva scommesso maggiormente sul proprio vaccino, che però tardava per problemi riscontrati nell’ultima fase di sperimentazione. O forse perché in quel tempo il Bel Paese continuava ad essere considerato un po’ meno che alla pari degli altri Stati membri dell’Unione Europea. Per motivi che all’epoca venivano imputati a questioni minime di debiti e credibilità. Ma il tempo quasi tutto ristora, e infatti sappiamo ora… “.
Invece adesso, 27 dicembre 2020, ancora poco sappiamo. Persino non ci accorgiamo che stiamo scrivendo, nostro malgrado, la Storia.
Cara Es,
bellissimo il tuo omaggio al Vax-day!
Tutto così incredibilmente reale…
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E poi l’immagine della stella polare, che ,altra coincidenza spettacolare, è quella che ho dedicato con tanto di poesia a mam.a Carolina,nel giorno dell’anniversario…
E che la luce continui ad illuminarci!!
Buona serttimana,l’ultima di questo anno horribilis…