Chissà a cosa pensano nell’Altrove per chiamare, poco dopo il numero 10 “Pibe de oro”, il numero 20 “Pablito”, l’eroe del mitico mondiale di Spagna 1982.
Che estate fu quella! Leggerezza e gioia, null’altro. Con la nazione che riscopriva unità e orgoglio attraverso i ragazzi di una nazionale che giocò col cuore, fino in fondo. Fino a vincere un mondiale. Il terzo per l’Italia. Tra quei ragazzi Paolo Rossi, fortemente voluto da Bearzot, nonostante il mondo contro. E “Pablito”, così chiamato da tutti dopo i suoi primi e inaspettati gol, confermò in modo magico le aspettative del mister. Rendendo reale quel fantastico crescendo, partita dopo partita, verso il titolo mondiale.
Come ebbe a dire lo stesso calciatore, “Non avrei più vissuto un momento del genere. E me lo sentivo scivolare via. Ecco: era già finito…“.
E oggi la sensazione è quella. Che tutto sia scivolato via. Troppo in fretta. Lasciandoci senza l’energia rapida di Paolo Rossi, che rese possibile un sogno. Già finito.
Grazie, Pablito.
Cara Es ,
sono rimasta tanto colpita da questa ulteriore triste notizia.
Ormai insostenibile il continuo scenario luttuoso…..
un anno spietato, inclemente, ingiusto, perché distrugge pezzi importsnti della nostra vita, rubandoci tutte le illusioni.
E le belle persone.
Grava una cappa sull’anima….proprio ora che si avvicina la festa più magica dell’anno.
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