Il tempo dell’attesa e della solitudine, ahinoi, continua.
Prolungato. Esasperato. Spietato.
Un nastro che continua inesorabilmente a srotolarsi, pur stando drammaticamente fermo.
Come in un quadro di Edward Hopper, noi umani ci ritroviamo spodestati dal consueto ruolo di attori in perpetua parola. Ridotti ormai a silenzioso fondale scenico.
Cara Es, proprio così..
ma sarebbe bene che questo tempo dell’attesa che presto diventerà attesa dell’Avvento, non sia lasciato srotolarsi improduttivo.Chi è stato graziato dal Covid , sarebbe opportuno controbuisse a progettare nuovi assetti.
La normalità non potrà più essere tale perché nella vecchia normalità non andava tutto bene…anzi!
Parola di Papa Francesco!!