La parola, ormai evocatrice di scenari drammatici che si sperava superati e lontani, viene solo sussurrata. Ma ormai da qualche giorno in modo sempre più insistente. Associandola a cupi scenari di contagi esponenziali, sanità al collasso, rivolte sociali, economia in caduta libera.
I numeri, ci insegnano, non ci mentono. Eppure è come se volessimo convincere i nostri circuiti neuronali che “andrà tutto bene”, seppur quell’ottimistico motto sembri già appartenere ad un’altra era.
La classe politica d’altra parte, sempre più piccina e miope, cerca di nascondere sotto il tappeto di una comunicazione ormai stanca e non più credibile, la polvere attossicata di un contagio che non è solo più sanitario, seppur virale. È un contagio di rabbia, intolleranza, violenza, frustrazione, incertezza, stanchezza. In un crescere continuo, insieme ai numeri, di emozioni esplosive.
Sembriamo tutti più incapaci, ciascuno nel suo, a comprendere la necessità ormai stringente di rispettare le regole e accettare rinunce. Dalla mascherina indossata e bene, finalmente tutti, senza più farse teatrali, all’assenza della palestra e del cinema e del ristorante, perché in questo momento non è possibile. Perché la salute viene prima di tutto, nonostante. L’Ilva di Taranto è lì a ricordarcelo da anni.
È un sottinteso che le categorie più colpite debbano essere ristorate, e da subito. Ma non dimentichiamo quei settori che durante questa pandemia hanno raddoppiato quando non triplicato gli utili. Si chiedano anche a loro dei sacrifici per il bene dell’intero Paese, per il bene di noi tutti.
E se è necessario chiudere quasi tutto a chiave, lo si faccia. Prima che sia troppo tardi, prima che si debba buttare la stessa chiave.
Ci avevano detto che sarebbe andato tutto bene ma invece non hanno saputo gestire nulla. Ospedali con mancanza di medici e infermieri e facoltà di medicina e infermieristica continuano ad essere a numero chiuso. L’idiozia ufficializzata.
Concordo su tutta la linea, Ester.
Basta alla superficialita’ ed al pressapochismo.
Grazie, cara Es,
per le tue lapidarie parole, che descrivono senza facili illusioni una realtà che registra esasperazione psicologica ,economica e sociale.
L’aspetto inquietante è la cocciuttaggine di chi continua ciecamente a negare, è la noncuranza di molti per cui tutti gli altri continueranno a pagare :con la vita, con la povertà,con la perdita di punti di riferimento.
Gli episodi di irrazionalità e volenza parlano.da soli .
Mi chiedo che cosa sarà di noi, del nostro Paese, di tutto.
@ sonia
Vero… Intolleranza e miopia, superficialità e dabbenaggine sembrano essere gli effetti collaterali di tale tempo virale…
Un abbraccio, Es.
@ Torino
Purtroppo superficialità e pressapochismo sembrano caratterizzare questo strano e reo tempo. Forse perché scandagliare con cura il profondo necessità di studio, tanto e serio.
A presto, Es.
@ amleta
Ufficializzare l’idiozia sembra essere, purtroppo, il nostro ultimo sport nazionale. Ahimè…
A presto, Es.